Cronaca

Attentati Parigi, rientrata la salma di Valeria Solesin: “Raggiunta da due colpi sparati dall’alto”

Il feretro della studentessa della Sorbona uccisa il 13 novembre durante l'assalto dei terroristi islamici al Bataclan di Parigi è arrivato a Venezia. Martedì mattina il funerale, possibile la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

La salma di Valeria Solesin è tornata in Italia. Il feretro della studentessa della Sorbona uccisa il 13 novembre durante l’assalto dei terroristi islamici al Bataclan di Parigi è arrivato a Venezia, a bordo di un’aereo di Stato sul quale hanno volato anche i genitori della ragazza, Alberto e Luciana, il fidanzato Andrea Ravagnani e la sorella di questi, Chiara, scampati miracolosamente al massacro.

Ora si attende il funerale che sarà celebrato martedì mattina, in Piazza San Marco, una cerimonia di Stato ma laica, all’aperto. Secondo fonti ben informate a Venezia, è possibile che possa parteciparvi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Prima del funerale, però, c’era da compiere l’ultimo adempimento burocratico: la ricognizione esterna sul corpo, legata alle inchieste aperte sui fatti di Parigi dalla Procura di Roma e da quella di Venezia. E le prime indicazioni dell’esame – secondo fonti bene informate – direbbero che la studentessa veneziana è stata raggiunta da due colpi durante le sparatorie al teatro Bataclan: uno all’emifaccia sinistra, l’altro, fatale perché ha poi colpito il polmone, alla spalla sinistra. Entrambi provenivano dall’alto. L’esame medico è durato circa tre ore.

L’arrivo del feretro dalla capitale francese è stata un’altra prova tremenda per i familiari di Valeria. Per il fratello della 28enne, Dario, rimasto in questi giorni a Venezia, che si è lasciato andare in lacrime, per la nonna, che è stata colta da un leggero malore, ed è stata sorretta e soccorsa, e per i genitori, apparsi provati mentre ricevevano l’abbraccio del ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, giunta a rappresentare il governo, poi quelli del sindaco, Luigi Brugnaro, e del presidente del Veneto, Luca Zaia.

Quando la bara color marrone chiaro è stata scaricata dall’aereo, il papà e la mamma di Valeria l’hanno accarezzata più volte, lo stesso ha fatto il fratello. Gesti istintivi, affettuosi, come quello della nonna, che con le mani ha voluto aggiustare il cuscino di fiori bianchi sul feretro. Dario, con il quale Valeria appariva sorridente nelle foto dei social, ha tenuto gli occhi fissi sulla bara, le mani giunte, fino a quando le porte del furgone si sono chiuse ed il corteo di auto si è avviato sotto la pioggia all’ospedale di Mestre.

Da domattina alle ore 10, a Cà Farsetti, sede del Comune lagunare, la salma sarà esposta nella camera ardente per quanti vorranno dare un saluto alla giovane vittima italiana degli attentati di Parigi. Il feretro rimarrà esposto nell’androne del municipio anche lunedì, fino alle ore 19. Non è previsto un picchetto d’onore, ma solo una attenta sorveglianza gestita dalla polizia municipale. Poi tutto sarà finito: Venezia potrà dire addio a Valeria, martedì, in Piazza San Marco.