Prolungata l'allerta massima per il rischio terrorismo. Nella capitale continua la caccia a una decina si terroristi. Domenica sera hotel Radisson circondato e divieto di affacciarsi sulla Grand Place. Forze dell'ordine: “Non diffondete sui social informazioni”
Strade deserte, con l’eccezione di militari e mezzi blindati. Chiusi i negozi del centro, i cinema, i teatri e molti ristoranti. Da due giorni è questa l’immagine di Bruxelles, dove l’allerta massima è stata prolungata anche a lunedì: scuole e metro resteranno chiuse. Perché sulla capitale aleggia sempre lo spettro di una minaccia simile a quella che ha colpito Parigi. Le forze dell’ordine stanno dando la caccia a una decina di terroristi oltre che a Salah Abdeslam. E intorno alle 19 e 30 sono scattate diverse operazioni di polizia in tutto il territorio della regione di Bruxelles, tra cui alla Grand Place e nel quartiere di Etterbeek e a Charleroi. Un gran numero di elicotteri ha sorvolato tre zone attorno al centro storico, nei quartieri di Laeken e Wemmel a nord e a Molenbeek. Il premier Charles Michel definisce la situazione “estremamente seria”. Il procuratore federale ha annunciato che terrà una conferenza stampa al termine delle operazioni in corso.
Circondato hotel Radisson Blu. Polizia ai media: “Non diffondete dettagli”
Nel cuore della capitale, l’hotel Radisson Blu, catena già colpita in Mali, è stato circondato dai militari che sono entrati nella hall e hanno chiesto agli ospiti dell’albergo del centro di non uscire. Ai residenti della Grand Place è stato chiesto di non avvicinarsi alle finestre e di restare in casa. Le forze dell’ordine hanno istituito un perimetro di sicurezza tra rue du Midi e la piazza, all’interno del quale c’è uno dei commissariati principali della città. Secondo la Bbc, l’operazione sarebbe scattata proprio in seguito a minacce dirette contro stazioni di polizia. I vertici delle forze dell’ordine hanno chiesto ai media di non comunicare informazioni sui luoghi dove si stanno svolgendo le operazioni, e i principali media belgi hanno comunicato che rispetteranno la richiesta. Stesso invito anche per gli utenti dei social network.
Operazioni azione anche a Dampremy
Una “importante operazione di polizia” è in corso anche a Dampremy, sobborgo occidentale di Charleroi. Lo ha constatato sul posto l’agenzia Belga, che riferisce di un “importante dispositivo di polizia, compresa la polizia federale che ha steso un grande perimetro di sicurezza attorno a rue Arthur Decoux.
Città ancora blindata, allerta prolungata a lunedì: metro e scuole chiuse
Intanto per tutta la giornata la metropolitana è stata ferma. La città, che sabato mattina si è svegliata sotto “allerta 4″ e con lo spettro di una “minaccia grave e imminente simile a quella che ha colpito Parigi”, è rimasta blindata anche oggi. A causa di un’auto sospetta la polizia ha fatto evacuare è la sede della tv privata fiamminga Vtm, a Vilvoorde a pochi chilometri dalla capitale; allarme poi rientrato dopo il controllo degli artificieri. Evacuata anche la stazione di Malines, cittadina a metà tra la stessa Bruxelles e Anversa. La tensione rimane dunque altissima. E l’allerta del weekend proseguirà anche a inizio settimana: lunedì la metro resterà chiusa e le scuole non riapriranno. Lo ha deciso il Consiglio nazionale di sicurezza in cui erano presenti il premier Charles Michel, i principali ministri, l’antiterrorismo e i servizi segreti. “Cerchiamo di tornare alla normalità il prima possibile ma per ora livello di allerta resta a 4 – ha dichiarato il premier – La minaccia resta seria e imminente”. Una nuova valutazione della minaccia terrorista verrà fatta lunedì pomeriggio. Non si sono verificate quindi le previsioni del ministro della Giustizia Koen Geens che prima del vertice si era mostrato ottimista: “Se tutto va bene i trasporti ripartiranno. Non paralizzeremo economicamente Bruxelles”. Tutti gli appuntamenti di domani nelle istituzioni europee, compreso l’Eurogruppo, sono stati confermati.
Caccia a Salah e a un gruppo di terroristi
In mattinata il suo collega degli Interni e vicepremier Jan Jambon, in un’intervista a VRT, ha spiegato: “Cerchiamo molteplici sospetti, è per questo che abbiamo messo in campo una simile concentrazione di forze. Seguiamo la situazione minuto per minuto, non ha senso nasconderlo, c’è una minaccia reale, ma facciamo di tutto per fronteggiarla”. Secondo France Info, sono almeno una decina gli uomini ricercati, pronti ad attacchi in simultanea – come a Parigi – in diversi luoghi della città e delle periferie. Tra loro probabilmente anche Salah Abdeslam, l’uomo più ricercato d’Europa: il presunto ottavo membro del commando autore delle stragi del 13 novembre. Anche se, sempre stando a quanto riporta France Info, “è sempre meno certo che sia legato alla minaccia che incombe su Bruxelles”.
Fratello di Salah: “Spero si arrenda”
La speranza del fratello Mohamed è che sia arrenda: “Come famiglia preferiamo vederlo in prigione che in un cimitero – ha affermato in un’intervista alla tv belga Rtbf Une – Non ha cercato di contattarci ma sono convinto che abbia avuto un ripensamento. E’ una persona molto intelligente, che ha fatto un passo indietro perché ha sentito qualcosa, ha sentito che non era quello che voleva. Sia lui che l’altro mio fratello Ibrahim non sono radicali sono stati manipolati“. Al momento, il 26enne belga di origine marocchina sarebbe ancora nascosto in città nella speranza di riuscire a fuggire in Siria. Giovedì scorso nella capitale belga è stato arrestato tra gli altri un uomo di 39 anni identificato ora come A. Lazez, che gli avrebbe fornito supporto logistico dopo gli attacchi.
Perquisizioni a tappeto a Molenbeek
Le forze dell’ordine continuano a controllare le auto in circolazione e ad effettuare perquisizioni a tappeto, come chiesto dallo stesso Jambon che ha parlato di “ispezioni casa per casa” nel quartiere di Molenbeek, ormai tristemente noto come una delle culle del jihadismo europeo. E’ “inaccettabile che non sappiamo chi ci sia sul territorio di Molenbeek, in molte case sono ufficialmente residenti in due ma ci abitano in dieci”, ha detto Jambon. Ieri, durante la perquisizione della casa di una terza persona accusata in relazione agli attacchi di Parigi, la polizia ha trovato armi, esplosivi e cinture.