La nave, partita da Tolone giovedì, è arrivata oggi nel mar Mediterraneo orientale ed è appoggiata dalle navi da guerra russe posizionate al largo delle coste siriane. I 26 bombardieri imbarcati - Rafale e Super Etendard - triplicano la capacità delle operazioni militari transalpine nella regione e si sommano ai 12 velivoli di stanza negli Emirati Arabi Uniti e in Giordania (rispettivamente 6 Rafale e 6 Mirage 2000)
La nuova risposta della Francia allo Stato Islamico dopo gli attentati del 13 novembre parte dal Mediterraneo. Parigi ha bombardato per la prima volta in Iraq e Siria i militanti dell’Isis con aerei decollati dalla portaerei Charles de Gaulle. Lo ha fatto sapere l’esercito francese, ha riferito France 2. La nave è arrivata oggi nel mar Mediterraneo orientale. L’esercito ha fatto sapere che sono stati due gli obiettivi colpiti e distrutti in territorio iracheno.
“Sceglieremo bersagli che faranno il massimo di danni possibili a questo esercito terroristico”, aveva dichiarato questa mattina il presidente François Hollande dopo aver incontrato il premier britannico David Cameron a Parigi. Nessuna informazione circa la natura di queste missioni – sorveglianza o bombardamenti – è stata fornita al momento.
La portarerei era salpata mercoledì da Tolone per raggiungere il Golfo Persico. I 26 caccia imbarcati – Rafale e Super Etendard – triplicano la capacità dei raid francesi nella regione e si sommano ai 12 velivoli di stanza negli Emirati Arabi Uniti e in Giordania (rispettivamente 6 Rafale e 6 Mirage 2000).
Le navi da guerra russe posizionate al largo della Siria hanno dato appoggio alla portaerei francese. Lo ha riferito l’ammiraglio russo Viacheslav Popov, membro del consiglio navale aggiunto al Cremlino. Il gruppo navale russo nelle acque del Mediterraneo, guidato dall’incrociatore Mosca, collaborerà con la portaerei francese nelle opere di “intelligence e di segnalazione degli obiettivi”, ha spiegato Popov, ex comandante in capo della flotta russa del mare del Nord.
L’ordine di collaborare con i francesi è giunto alla “Mosca” dal presidente Vladimir Putin. L’ammiraglio Popov ha inoltre affermato che le navi da guerra russe, circa una decina al largo della Siria, potrebbero aumentare nelle prossime settimane “se sarà necessario”.