"Il lavoro sull'Ep è iniziato a ottobre ed è stato pensato come un inno alla vita e alla musica. Ci auguriamo che queste canzoni possano portare almeno un po' di luce in questo mondo a volte così oscuro. Per ricordarci che la musica è vita e speranza e che la guarigione va di pari passo con un canzone. Che non potremo mai eliminare", ha detto il frontman della band
Non tutti i mali vengono per nuocere. Questo deve aver pensato Dave Grohl, guardando agli ultimi mesi della sua vita, diciamo da dopo l’incidente svedese, quando si è rotto la gamba durante un live show poi, miracolosamente (miracolo tutto suo) portato alla fine. Un periodo ricco, ricchissimo di soddisfazioni, in trend con gli ultimi anni della band americana, ma con un’aura di santificazione mai vista in precedenza intorno a un gruppo rock apparentemente medio. Tour mondiale praticamente ovunque sold out. Prime pagine dei giornali occupate quasi di forza. Stima da parte dei fan a livelli di fanatismo, come i 1000 di Cesena ben dimostrano. Insomma, un periodo d’oro. Per questo, con la generosità che sempre ha contraddistinto Grohl e soci, ora è gratuitamente scaricabile presso il loro sito (qui) un EP nuovo di zecca, Saint Cecilia. Cinque brani inediti, dedicati alle vittime dei tragici attentati di Parigi. Saint Cecilia, Sean, Savior Breath, Iron Rooster e The neverening sigh. Gratis. Ora. “Il lavoro sull’Ep è iniziato a ottobre ed è stato pensato come un inno alla vita e alla musica. Ci auguriamo che queste canzoni possano portare almeno un po’ di luce in questo mondo a volte così oscuro. Per ricordarci che la musica è vita e speranza e che la guarigione va di pari passo con un canzone. Che non potremo mai eliminare”, ha detto ancora il leader della band.
Saint Cecilia, come lo stesso Dave spiega in una lunghissima lettera rivolta ai fan presente sempre nel sito, prende il nome sì dalla santa protettrice dei musicisti, ma più pragmaticamente è il nome di un hotel in Austin. Un’oasi di tranquillità, la definisce Grohl. E racconta di come, decisi a incidere dei brani nuovi in una delle rare pause del tour (le pause precedenti erano state dovute alla convalescenza del cantante e batterista, non era praticabile in quel caso una sessione di studio), nonostante la presenza a pochi passi di uno studio vero e proprio, Dave e soci, con beneplacito del direttore dell’hotel, abbiano deciso di rendere stanze e corridoi ambienti adatti alla registrazione e abbiano in pratica trasformato un hotel in un posto magico dove fare musica. Il tutto nella città dove era stata concepita l’idea di un’altra iniziativa di grande successo dei Foo Fighters, Sonic Highways, celebrazione della vita di studio ma anche riconoscimento da parte del gotha del rock nei confronti di questo manipolo di rockettari entrati quasi silenziosamente nell’Empireo del genere.
A dire di Grohl l’idea di incidere lì gli è stata fatta direttamente dal direttore, e se fosse vero, mai uomo tanto votato al marketing era stato avvistato da quelle parti, uno spot capace di occupare le prime pagine dei quotidiani di tutto il mondo in questo modo, infatti, difficilmente si riesce a ipotizzare. Nei fatti Saint Cecilia è il nuovo lavoro dei Foo Fighters, registrato in una pausa di un tour mondiale (ricordiamolo, terminato con tre date di anticipo per i fatti di Parigi), in un albergo di Austin. Quanto di più rock possa venire in mente, sulla lunga linea che annovera album storici, come Running on empty di Jackson Browne o New adventures in hi-fi dei R.E.M.. Ancora una volta Dave e i suoi Foo Fighters hanno fatto centro, facendo un regalo ai fan e facendoselo da soli.