La legge di Stabilità del governo Renzi “è a rischio di non conformità con i requisiti del patto di stabilità e di crescita“. L’Eurogruppo, cioè i ministri delle Finanze dell’Eurozona, concorda con la Commissione Ue nel giudizio sulla manovra arrivata questa settimana all’esame della Camera dopo il via libera del Senato con la fiducia. E dà un via libera con riserva: una decisione politica presa alla luce, si legge nel comunicato finale, del fatto che “la Commissione ha indicato che l’Italia è eleggibile per la concessione di una deviazione temporanea in base alle clausole per gli investimenti e le riforme su cui farà una valutazione in primavera”.
Anche “una valutazione ex post dell’attuazione del bilancio complessivo, che comprende i costi aggiuntivi legati alla crisi dei rifugiati, può portare alla valutazione che l’Italia sia in grado di evitare una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso il suo obiettivo di medio termine”, spiega l’Eurogruppo. Notiamo che, in base alla valutazione della Commissione, lo sforzo strutturale italiano nel 2016 sarà -0,5% mentre +0,1% era richiesto dal Patto”, anche tenendo conto della flessibilità già accordata. Di conseguenza l’Eurogruppo ribadisce che “servono misure aggiuntive per consentire un miglioramento del saldo strutturale”.
I ministri delle Finanze dell’area euro riconoscono poi che “il rapporto debito/Pil dovrebbe cominciano a diminuire nel 2016″, anche se “l’elevato livello del debito rimane una fonte di preoccupazione“. Vengono accolti con favore gli impegni d’Italia ad attuare “tutte le misure necessarie per garantire che il bilancio 2016 sia compatibile” con le regole del Patto e “l’impegno a utilizzare le entrate impreviste, i risparmi di spesa imprevisti del 2016 e gli sforzi per intensificare le privatizzazioni per portare il rapporto debito su un percorso discendente”.
“La legge di Stabilità è ritenuta di fatto accettabile dall’Eurogruppo”, ha detto il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan. Infatti “il rischio di ‘non compliance’ sarebbe eliminato nel caso in cui venissero verificate a primavera le condizioni per la clausola di riforme e investimenti, che secondo noi sono già verificate”. Il ministro ha poi spiegato che anche l’Italia, come la Francia, sta valutando il possibile ricorso a una clausola di flessibilità per le spese impreviste per la sicurezza in seguito all’allarme terrorismo in Europa. “Alcuni ministri, in particolare quello francese ma non solo, hanno posto la questione che di fronte a questi gravi fatti ci sarà bisogno in alcuni Paesi di misure e quindi spese aggiuntive per la sicurezza. Ma la discussione non è andata oltre. E’ un tema che stiamo valutando anche nel nostro Paese”, ha detto Padoan.