Dopo 40 giorni è stato scarcerato Mario Mantovani, ex vicepresidente della Regione Lombardia, a quale sono stati concessi i domiciliari. Il gip di Milano Stefania Pepe ha accolto l’istanza presentata dal suo avvocato Roberto Lassini, dopo che la stessa richiesta era stata respinta dal tribunale del riesame il 4 novembre. Mantovani, accusato di concussione, corruzione e turbativa d’asta era stato arrestato lo scorso 13 ottobre. “Ora dimostrerò la mia innocenza” dice l’esponente di Forza Italia dopo la scarcerazione.

Nell’inchiesta coordinata dal pm Giovanni Polizzi, è accusato di aver ottenuto prestazioni professionali gratuite da parte di un architetto e di averlo in cambio favorito nell’ottenimento di incarichi in appalti pubblici. Gli inquirenti sostengono che abbia sfruttato la sua carica pubblica affinché Angelo Bianchi, anche lui indagato, conservasse il suo incarico di Responsabile unico per gli interventi di edilizia scolastica al provveditorato delle opere pubbliche di Lombardia e Liguria. Un altro fronte dell’inchiesta riguarda, invece, il presunto scambio di favori con l’architetto Gianluca Parotti.

Oggi, intanto, il pm ha interrogato un altro indagato: si tratta di Massimo Garavaglia, assessore lombardo all’Economia, esponente della Lega Nord, anch’egli accusato di turbativa d’asta. Come riporta il suo avvocato Jacopo Pensa, è stato lo stesso Garavaglia a chiedere di essere sentito dai pm prima che la Procura chiuda le indagini. Secondo l’accusa ha agito insieme a Mantovani per turbare una gara “per l’affidamento del servizio di trasporto di soggetti malati ai reni in dialisi.

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