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Ucraina. Dopo il blackout elettricità in Crimea, Kiev sospende traffico di merci con la penisola filorussa

La scorsa settimana l'esplosione di due linee di alimentazione che trasportano l'energia elettrica nella regione sul Mar Nero ha lasciato al buio due milioni di persone, uffici e ospedali. Il presidente Poroshenko ha proposto di bloccare anche treni e autocarri
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Kiev ha sospeso i trasporti di merci da e verso la Crimea.”Per iniziativa del primo ministro dell’Ucraina, Arseni Yatseniuk, il governo proibisce temporaneamente il transito di flussi di merci alla frontiera fra Ucraina e Crimea”, si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’esecutivo. La sospensione del traffico di merci arriva dopo le esplosioni di due linee di alimentazione che trasportano l’energia elettrica dall’Ucraina nella regione sul Mar Nero, lasciando al buio circa 2 milioni di persone.

Il 20 novembre alcune esplosioni hanno messo fuori uso due piloni nella regione di Kherson, in Ucraina meridionale, che riforniscono di elettricità la penisola passata nella sfera di influenza della Russia lo scorso anno e poi annessa a Mosca dopo un referendum considerato “illegale” da Stati Uniti e Unione Europea. Per il ministero dell’Energia russo le deflagrazioni sono state “provocate da ordigni” e “sono state fatte saltare” da sconosciuti scrive la Tass, secondo quanto riferisce il sito Russia Today. Nella zona delle esplosioni, aggiunge il sito, in precedenza c’erano stati disordini con i gruppi paramilitari di “Right sector” ostili a Mosca. Il ministro dell’energia russo, Aleksandr Novak, non ha spiegato chi possa aver provocato le esplosioni, ma i media russi hanno riferito che le esplosioni sono state eseguite dai nazionalisti ucraini. L’attacco, se fosse confermata la loro responsabilità, è destinato ad aumentare ulteriormente le tensioni tra Federazione Russa e Ucraina.

Le autorità della Crimea hanno cercato di collegare ospedali e strutture vitali ai generatori e alle riserve di elettricità, ma senza successo dato che quasi due milioni di persone sono rimaste senza energia elettrica. Domenica le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza e hanno attivato le forniture d’emergenza con 13 generatori a gas per ripristinare l’energia alle città di Simferopoli, Yalta e Saki.

E intanto oggi il presidente ucraino Petro Poroshenko ha proposto al governo di prendere in considerazione un possibile stop del traffico anche di treni merci e autocarri, con l’assenso del premier Yatseniuk. “Uno dei compiti prioritari delle autorità – ha dichiarato Poroshenko e riportato dall’agenzia ucraina Unian – è precisare il modello dei rapporti futuri tra l’Ucraina e il territorio temporaneamente occupato della Crimea”.

 

 

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