Per anni pm alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, il sostituto procuratore generale a Bari è indagato dalla Procura di Roma per abuso d'ufficio e per una presunta violazione fiscale. Antonello Ardituro, già pm anticamorra: "Ho depositato una richiesta al Comitato di Presidenza per chiedere l'apertura di una pratica in Prima Commissione"
Dopo il nostro articolo che ha svelato l’indagine della Procura di Roma a carico del magistrato Donato Ceglie, il Csm si sta occupando del caso. “Ho depositato una richiesta al Comitato di Presidenza per chiedere l’apertura di una pratica in Prima Commissione, alla luce delle notizie riportate oggi su Il Fatto Quotidiano. Al di là dei gravi risvolti penali s’impone una valutazione del CSM sui profili ambientali e funzionali legati all’attività del magistrato, noto come esperto della lotta alle ecomafie“. È quanto scrive il consigliere Antonello Ardituro, già pm anticamorra, nella richiesta di apertura pratica. Donato Ceglie, per anni pm alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, oggi sostituto procuratore generale a Bari, è indagato dalla Procura di Roma per abuso d’ufficio e per una presunta violazione fiscale. IlFattoQuotidiano.it ha rivelato, in esclusiva, l’indagine a carico del magistrato, considerato paladino del contrasto alle ecomafie, condotta dal pm Barbara Sargenti e dal procuratore capo Giuseppe Pignatone.
L’icona della lotta alle ecomafie, in passato ospite celebrato e osannato nei convegni di Libera e Legambiente, è già sotto processo, a Roma, per concussione per costrizione, violenza sessuale e calunnia. Ora deve affrontare questo nuovo guaio giudiziario. Nell’avviso di garanzia e invito a comparire per interrogatorio c’è, però, un altro passaggio che apre un capitolo inquietante: “Si informa la persona sottoposta alle indagini che il procedimento penale risulta iscritto anche per i reati (…), in concorso con Sergio Orsi, per quali risulta maturato il termine di prescrizione, tuttavia, qualora l’indagato vi consenta o abbia interesse l’interrogatorio verterà anche su questi fatti”.
I reati sono la corruzione in atti giudiziari aggravata dall’articolo 7 della legge 203/91, ovvero l’aggravante dell’agevolazione mafiosa, ipotesi gravi, ma prescritte, chiarisce la Procura. I rapporti con Sergio Orsi erano già stati documentati proprio da un’inchiesta de IlFattoQuotidiano.it che aveva ripercorso con dichiarazioni dei pentiti, ma anche con la pubblicazione esclusiva di un atto parlamentare poi desecretato, i contatti tra Donato Ceglie e Orsi, quest’ultimo considerato imprenditore a disposizione dei Casalesi. Ora anche al Csm si occuperà del caso.
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