Scioperi, mezzi inadeguati, guasti: muoversi a Roma con i mezzi pubblici significa – lo dice la recente cronaca – affrontare una epopea. La situazione è rilevante, soprattutto in vista del prossimo Giubileo. In vista dell’evento, Uber, l’azienda di servizi automobilistici che ha scatenato non poche polemiche tra i tassisti, ha deciso di lanciare “LineaU”: un progetto di mobilità alternativa e partecipata che sarà in funzione dal 10 dicembre.
L’idea dell’azienda californiana è quella di coinvolgere i cittadini nella creazione della nuova linea di trasporti attraverso una piattaforma di crowdsourcing. In sostanza, funziona così: accedendo e effettuando il login al sito www.linea-u.it, gli utenti cominceranno a progettare la linea dei desideri scegliendo le fermate preferite, e connettendo dunque quartieri, piazze, e vie. Successivamente potranno condividere il proprio progetto sui social network e invitare i propri contatti a partecipare all’iniziativa. La campagna di partecipazione si concluderà il 9 dicembre, e le fermate più richieste comporranno la nuova linea.
Quella di Uber è sicuramente una trovata di marketing che tuttavia può trovare un’utilità nel frenetico e confusionario ecosistema urbano romano. Il servizio sarà attivo fino al 24 dicembre, per quelle che desumiamo essere due settimane di prova. Alla fine saranno insomma i turisti e cittadini a stabilire efficacia e sorte della nuova “LineaU”. “Siamo partiti qualche giorno fa lanciando una call to action alla città senza rivelarci, senza dire che dietro c’eravamo noi per dimostrare che un bisogno di mobilità esiste a prescindere dalla nostra app – ha spiegato Carlo Tursi, nominato di recente General Manager – oggi stiamo coinvolgendo Roma in un esperimento di mobilità partecipativa.” “Questo esperimento straordinario racconterà a tutti coloro i quali visiteranno la Capitale le potenzialità della nostra piattaforma tramite un nuovo prodotto popolare e accessibile che vuole presentarsi come alternativa complementare al trasporto pubblico romano.”, ha dichiarato in una nota l’azienda.