Rilevazioni "congelate" dopo gli attentati di Parigi. Pd tra il 30 e il 32, Cinque Stelle al 27, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia insieme fanno tra il 28 e il 30. Ma non tutti gli istituti danno vincenti i grillini nella sfida finale con il Partito democratico
La crisi internazionale, l’allarme terrorismo, gli attentati di Parigi sembrano aver “congelato” i sondaggi delle ultime settimane. I valori restano gli stessi per tutti: Pd tra il 30 e il 32, M5s intorno al 27, il centrodestra che unito galleggia intorno al 30. E chi vincerebbe tra il Pd e il Movimento Cinque Stelle al ballottaggio? Quasi tutti gli istituti di sondaggio sono sicuri: il M5s. Per Alessandra Ghisleri, che guida le ricerche di Euromedia e alla quale si affidano sia Silvio Berlusconi sia Ballarò, vincerebbe anche “di parecchio”. L’ultima rilevazione che si concentra sul punto è quella di Emg per il TgLa7 che misura il distacco di poco più di 4 punti tra grillini e democratici in un eventuale secondo turno di voto. Ma il trend fotografato nelle ultime tre settimane non è una certezza. Secondo un sondaggio di Demos per Repubblica, infatti, il Pd vincerebbe qualunque fosse l’avversario, Cinque Stelle compresi. Il motivo sta anche, in parte, nel fatto che le rilevazioni di questo tipo hanno un margine d’errore di circa il 3 per cento. Quello che è certo è però che se il centrodestra corresse unito il Movimento Cinque Stelle avrebbe poche possibilità di arrivare al secondo turno.
Per Emg per il TgLa7 tra Pd e M5s ci sono meno di 3 punti di distacco: i democratici sono al 30,5 per cento, i grillini al 27,6. Il terzo partito, ben staccato, è la Lega Nord che torna sopra al 15 per cento (15,3). Seguono Forza Italia al 12,1 e Fratelli d’Italia al 4,9. Il centrodestra unito mette insieme dunque il 32,3. Resta basso il valore assegnato a Sinistra Italiana (3,5). Sarebbe sotto la soglia di sbarramento Area Popolare (Ncd e Udc), data al 2,9. Gli indecisi tuttavia restano al 17,6 e l’astensionismo è valutato al 42,2. Nelle sfide al ballottaggio il M5s vincerebbe sul Pd 52,2 a 47,8. Il Partito democratico la spunterebbe invece contro un listone di centrodestra, ma senza margini di sicurezza: 51,8 a 48,2. Il M5s vincerebbe invece largamente contro il centrodestra: 53,6 contro 46,4.
Per Demos per Repubblica (sondaggio effettuato alla fine della scorsa settimana) il Pd è al 31,6, davanti al M5s (27.4). La Lega è data al 14,1, Forza Italia al 12,8 e Fratelli d’Italia al 4, per un totale del centrodestra del 30,9. In questo caso viene dato più sostanzioso il bacino elettorale potenziale di Sinistra Italiana (al 5,5) anche se Demos mette dentro anche “altri di sinistra”. Area Popolare sarebbe sul filo, al 3 per cento. Quanto ai ballottaggi, il Pd vincerebbe in ogni caso: 52,2 a 47,8 contro il M5s, 59,9 a 40,1 contro la Lega (se corresse sola e se raggiungesse il ballottaggio), 55,7 a 44,3 contro un listone di centrodestra. Astenuti, incerti e reticenti restano intorno a quota 18-19 per cento.
Per l’istituto Piepoli per Ansa il Pd è stabile al 32%, mentre il M5s in lieve crescita al 27,5. Lega (14,5), Forza Italia (9,5) e Fdi (4) fanno insieme non più del 28. Sinistra Italiana è data al 5, mentre il Nuovo Centrodestra è sotto la soglia di sbarramento, al 2.