Una ragazza austriaca, scappata da Vienna per unirsi all’Isis, è stata uccisa dai jihadisti perché scoperta a tentare la fuga. Samra Kesinovic, 17 anni era fuggita in Siria nell’aprile del 2014, insieme con l’amica 15enne Sabina Selimovic. Obiettivo di entrambe era quello di entrare nelle fila dello Stato Islamico. Le due ci erano riuscite, diventando le “ragazze immagine” dell’Is: le loro foto, con tanto di kalashnikov e burqua, circondate da uomini armati circolavano assiduamente sui social jihadisti.
Qualcosa però è andato storto: ad ottobre dello scorso anno, come riportato da alcuni media austriaci, degli amici delle due ragazze avrebbero raccontato che Samra e Sabina volevano tornare a casa perché disgustate dalle continue scene di uccisioni e martiri a cui assistevano ogni giorno. Stando ai quotidiani locali, Samra è stata picchiata a morte con un martello dopo essere stata sorpresa a tentare di scappare dalla roccaforte Isis a Raqqua. I giornali locali, tra cui il Krone Zeitung, citano come fonte una donna tunisina, che avrebbe vissuto a Raqqua con le due ragazze, ma che sarebbe riuscita a rientrare a casa.
I ministeri degli Esteri e degli Interni austriaci si sono rifiutati di confermare la notizia: “Non possiamo fare commenti su casi individuali” ha affermato Thomas Schnoll, portavoce del ministro degli Esteri.
Le due ragazze, figlie di immigrati bosniaci musulmani, avevano annunciato la loro decisione in due lettere identiche, lasciate ai genitori. “Siamo sulla retta via, combatteremo per l’Islam, ci rivedremo in Paradiso” avevano scritto, prima di scomparire su un aereo per la Turchia.