Così il responsabile economico del Pd ha risposto alle critiche sulla misura annunciata dal premier. Spuntata dopo che la manovra ha già ottenuto il via libera di un ramo del Parlamento. I circa 275 milioni di spesa saranno finanziati ancora una volta in deficit, stavolta invocando una nuova "clausola sicurezza" alla luce degli attentati di Parigi
Il bonus da 500 euro promesso ai neo diciottenni per le spese culturali? “Non è una mancia elettorale”, ha sostenuto il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei, rispondendo alle critiche piovute sul provvedimento che stando a quanto anticipato dal premier Matteo Renzi sarà inserito nella legge di Stabilità durante il passaggio alla Camera. La “carta acquisti”, simile a quella già prevista per i professori e destinata ai 550mila ragazzi che compiranno 18 anni nel 2016, potrà essere spesa in attività culturali, dai teatri ai musei ai concerti. A quanto si è capito, in attesa che l’esecutivo spieghi i dettagli nell’emendamento ad hoc che dovrebbe essere presentato a Montecitorio, i circa 275 milioni di spesa saranno finanziati ancora una volta in deficit. Capito che la Commissione Ue era fredda sul via libera alla cosiddetta “clausola migranti“, per coprire questo e gli altri provvedimenti annunciati martedì il governo infatti punta ora a ottenere altro spazio di manovra sui conti pubblici invocando l’emergenza sicurezza alla luce degli attentati di Parigi.
Mercoledì il leader della Fiom Maurizio Landini ha attaccato la novità, spuntata peraltro dopo che la manovra ha già ottenuto il via libera di un ramo del Parlamento, dicendo che “è una mossa totalmente elettorale. Si vede che Renzi si rende conto che fra un po’ si dovrà andare a votare e spera così di ottenere il voto dei diciottenni che vanno alle urne per la prima volta”. I parlamentari M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato hanno parlato invece di “specchietti per le allodole” dicendo che “la cultura italiana e i giovani hanno bisogno di misure strutturali e non di briciole o misure spot. La lotta alla barbarie del terrorismo passa sicuramente attraverso la cultura, un settore che però fino ad oggi è stato solo penalizzato e mortificato dai tagli del passato e su cui questo governo non ha mai investito seriamente”. E hanno rincarato: “Se non si tratta di una mancia elettorale perché allora non destinare il bonus di 500 euro per la spesa culturale ai ragazzi di 16 anni, età in cui già ci si avvicina ad una fruizione consapevole volta alla propria formazione personale? Forse perché i 18enni votano e i 16enni no?”.
“Perché sia una ‘mancia elettorale’ ci devono essere le elezioni e, a quanto mi risulta, non ci sono elezioni prossime”, è la replica di Taddei. “Non si fa un’iniziativa sui diciottenni per le amministrative”. Di conseguenza, ha detto il responsabile economico del partito, si tratta di “una polemica che non riesco a capire”, poiché il bonus si colloca all’interno di “in un percorso equilibrato, bilanciato” che tiene insieme “tutte le esigenze proprie governo del Paese: sicurezza, integrazione, civiltà e sviluppo”.