Sarà capitato o potrà capitare a molti – giovani e non solo – di decidere di iscriversi ad un sito di incontri online, compilare il proprio profilo e caricare le proprie foto, “giocare” online per qualche settimana o per qualche mese e poi decidere che, tutto sommato, la vita reale, con i suoi pregi e difetti, è decisamente migliore di quella virtuale.
O, magari, sarà capitato a tanti di essere iscritti ad un sito di incontri online fino a quando non si incontra per davvero l’anima gemella e non si avvertono, quindi, più la voglia e il desiderio di cercarla online.
Niente di più facile – almeno apparentemente – in questi casi che cancellare il proprio profilo e voltare pagina, dicendo addio ad una stagione, breve o lunga che sia stata, della propria vita online.
Il Garante per la Privacy francese, per la verità, ormai da mesi, ha lanciato un autentico allarme circa lo scarso livello di rispetto della privacy da parte di alcuni dei più famosi gestori di siti di incontri online e messo in guardia gli utenti circa i rischi connessi al fidarsi troppo della circostanza che questo genere di piattaforme garantisca sempre e per davvero la loro privacy.
E, d’altra parte, in piena estate, l’attacco hacker in danno del database di Ashley Madison – la più famosa piattaforma online di incontri clandestini al mondo – e la successiva pubblicazione online dei profili di decine di milioni di fedifraghi o aspiranti tali, dovrebbe aver definitivamente convinto i più dei rischi connessi alla condivisione dei propri dati personali in questo genere di piattaforme.
Ora però un nuovo incubo rischia di disturbare i sonni di utenti ed ex utenti dei siti di incontri online: si chiama Natyou ed è una piattaforma che aggrega foto ed informazioni pubblicate su altri siti di incontri e li ripubblica sulle proprie pagine ovviamente all’insaputa degli utenti.
Ma non basta.
Natyou, infatti, rende i profili degli utenti ed ex utenti dei siti di incontri online liberamente accessibili da Google in tutto il mondo e, soprattutto, conserva online anche i profili – completi di ogni genere di informazioni ed immagini – di chi ha scelto di rimuovere il proprio dalla piattaforma sulla la quale lo aveva originariamente caricato.
Il risultato è un autentico incubo per chiunque abbia deciso o decida di voltar pagina dopo un’esperienza in un sito di incontri online perché Natyou annulla, azzera, stravolge la propria decisione e consegna alla sempiterna memoria della Rete il proprio passaggio – breve o lungo che sia stato – per le pagine di questo genere di piattaforme.
E che il nuovo nightmare di fedifraghi e semplici cacciatori di anime gemelle funzioni proprio così, lo scrivono, in un italiano stentato, risultato, evidentemente, di una traduzione automatica gli stessi gestori di Natyou: “XXX [ndr il nome utente sulla piattaforma è ripubblicato in chiaro] è una donna di XX anni, che vive a XXXX. Le risorse di xxxx provengono da disposizione del pubblico badoo social network a questo indirizzo: http://badoo.com/XXXXXXX [ndr sulla piattaforma l’Url di originaria pubblicazione è in chiaro]. Le pagine Web natyou robot esplorando [nome utente] e istantanee record di esso, il contenuto Web per essere effimera si possono trovare qui risorse sul [nome utente] che non sono più disponibili”.
Difficile se non impossibile, navigando sulle diverse versioni nazionali della piattaforma, trovare qualsivoglia dato identificativo della società che la gestisce, così come qualsiasi informazioni di contatto cui indirizzare una richiesta di rimozione, segno, probabilmente, che i suoi ideatori qualche dubbio sulla legittimità della loro iniziativa devono averlo.
E sono oltre 355 mila – se i numeri pubblicati sulla piattaforma sono corretti – i profili-utente italiani indicizzati e ripubblicati da Natyou, senza permesso, per l’eternità, in modalità ri-indicizzabile dai motori di ricerca generalisti e, soprattutto, senza tener in alcun modo conto dell’eventuale scelta del loro titolare di voltar pagina.
Un autentico incubo per la privacy di centinaia di migliaia di persone in Italia e chissà quante in giro per il mondo determinato esclusivamente – almeno a quanto è dato capire navigando online sulla piattaforma – dall’avidità dei promotori dell’iniziativa che la usano per far soldi attraverso la pubblicità.
E pazienza se la loro ambizione – perché per ora non sembra abbiano raggiunto il risultato sperato – di diventar ricchi, possa rovinare la vita a qualcuno come, purtroppo, accaduto a molti all’indomani della pubblicazione dei profili degli utenti di Ashley Madison.
In attesa che le Autorità per la privacy europee intervengano, utenti ed ex utenti dei siti di incontri online sono avvisati.
Aggiornamento delle 15,28 26/11/2015
A seguito della pubblicazione del post, la versione italiana del sito Natyou sembrerebbe essere raggiungibile a intermittenza. Resta online, invece, la versione francese