Alta tensione anche in Belgio: falso allarme in grande Moschea di Bruxelles per polvere bianca sospetta (era farina). Nessun arresto, invece, nell'operazione tra Charleroi e Namur. A Trieste sequestrati 800 fucili a pompa in transito dalla Turchia al Belgio. Alfano: "Oggi espulso un marocchino di 35 anni che viveva a Milano"
Terroristi ancora in fuga, allerta in tutta Europa. E sopratutto tensione, tanta tensione. In Belgio, ma anche in Germania, dove a Berlino le forze speciali antiterrorismo hanno effettuato blitz in alcuni appartamenti e in due moschee ubicate nei quartieri Charlottenburg e Neukoelln. A darne notizia è la Bild online. Secondo il tabloid, gli inquirenti sospettano che si stesse preparando un attentato. Due presunti islamisti sono stati arrestati a Charlottenburg, proprio in risposta a una “possibile minaccia”. Le forze dell’ordine hanno effettuato una seconda operazione nel distretto di Britz, zona sud della capitale, dove è stata trovata un’auto sospetta e sono stati evacuati 16 edifici residenziali.
Belgio, bloccata un’autostrada per operazione antiterrorismo: nessun arrestato
Le autorità temono che una decina di persone fortemente armate e in possesso di esplosivo pianifichi attacchi imminenti simili a quelli di Parigi. La polizia cerca anche Salah Abdeslam, sospettato di aver partecipato agli attentati in Francia, e Mohamed Abrini, che fu visto con lui due giorni prima degli attacchi. Due le principali operazioni di polizia eseguite oggi, una nella capitale Bruxelles, l’altra tra Charleroi e Namur. In quest”ultimo caso, stando a quanto riportato dai media belgi, ad Avelais è stata chiusa l’autostrada E42 per favorire il lavoro degli agenti, impegnati in perquisizioni legate alla caccia dei terroristi. Secondo l’Avenir sul posto sono arrivati anche degli sminatori. Sui siti dei quotidiani L’Avenir, DH e La Libre Belgique, invece, si legge che le perquisizioni sono terminate intorno alle 13.30. Il quotidiano Le Soir, citando “fonti giudiziarie”, ha aggiunto che il sindaco Jean-Charles Luperto “ha rifiutato di fare alcun commento”.
Lo stesso primo cittadino al giornale DH ha indicato che l’operazione era cominciata attorno a mezzogiorno su richiesta del procuratore federale, cosa che suggerisce il legame con l’antiterrorismo. Secondo La Libre Belgique, sono stati dispiegati anche artificieri. Successivamente la procura federale ha confermato tutto, sottolineando che le perquisizioni erano concentrate sulla ricerca di materiali e armi più che di persone. Il governo ha dichiarato che l’operazione è legata alle minacce terroristiche nel Paese, dove l’allerta è scesa al livello 3 a Bruxelles e nel resto del Belgio. Secondo quanto comunicato dalla Procura, al termine delle operazioni non è stato effettuato nessun arresto.
Salah, Abrini e Abaaoud inseriti nella lista dei sospettati e indirizzata a sindaco Molenbeek prima di Parigi
I nomi di Salah Abdeslam, Mohamed Abrini, ma anche di Abaaoud erano sulla lista di 85 soggetti sospettati di radicalizzazione preparata dall’Ocam (l’organo belga per l’analisi della minaccia, ovvero il coordinamento anti-terrorismo) ed inviata al sindaco di Molenbeek, Francoise Schepmans. La lista di Molenbeek fa parte degli elenchi “informativi” che da quasi un anno l’Ocam, con aggiornamenti ogni due mesi, invia ai borgomastri ed ai capi delle polizie locali dei comuni interessati.
Evacuata la Grande Moschea di Bruxelles per buste con polvere sospetta
Nelle stesse ore, invece, è stata evacuata la grande moschea di Bruxelles, situata nel Parco del Cinquantenario a poche centinaia di metri dalle istituzioni europee. Tutto è dipeso dal ritrovamento di diverse buste contenenti una “polvere sospetta“. Lo indica il sito de Le Soir citando il portavoce dei pompieri di Bruxelles, Pierre Meys. Per recuperare le buste ed analizzarne il contenuto, sul posto è arrivato il laboratorio della Protezione Civile come previsto dalla “procedura per l’allarme antrace“. Dopo le prime analisi nel laboratorio mobile della Protezione Civile, però, l’allarme è rientrato. Ad annunciarlo il commissariato di polizia di Bruxelles Capitale-Ixelles, secondo cui la polvere bianca è “inoffensiva” e “molto probabilmente farina”.
Trieste, sequestrati 800 fucili da guerra diretti in Belgio. Alfano: “Espulso marocchino che viveva a Milano”
Un carico di circa 800 fucili a pompa, provenienti dalla Turchia e diretti in Germania, Olanda e Belgio, è stato scoperto e sequestrato dalla Guardia di Finanza e dalle Dogane al Porto di Trieste. Le armi da guerra erano trasportate, senza autorizzazioni, da un autoarticolato olandese condotto da un cittadino turco. Il carico era composto da 781 fucili a pompa modello “Winchester SXP” da 12-51 cm, 66 fucili a pompa “Winchester SXP” da 12-41 cm. e 15 calci per fucile. Il Tir era sbarcato a Trieste il 23 novembre scorso. Le armi erano contenute in centinaia di scatole di cartone, ciascuna delle quali contenente un fucile a pompa, tutte dirette in Belgio. Data la particolarità del carico, la sua provenienza e la destinazione, le Fiamme Gialle e i funzionari doganali hanno voluto approfondire la documentazione. Sebbene non vi fossero irregolarità di tipo doganale, non era stata chiesta autorizzazione alle Autorità di pubblica sicurezza per il trasporto. La normativa, infatti, prevede che prima di iniziare il trasporto, anche se non destinato al territorio nazionale, esso debba essere autorizzato dall’Autorità di Ps. Tutto il Tir è stato sottoposto ieri ad analisi ‘scanner‘, per escludere l’ipotesi della presenza di altre armi nascoste. E’ quindi scattato il sequestro, su richiesta della Procura della repubblica di Trieste, con la denuncia del titolare dell’azienda turca produttrice, per la violazione del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ospite a Virus su Rai2, ha annunciato che “oggi è stato espulso un marocchino di 35 anni che viveva a Milano“. E così, ha aggiunto, gli espulsi dalla fine dello scorso anno sono diventati 61. Sulla possibilità di attentati in Italia ha ribadito che “non esiste rischio zero”, anche se “nel nostro Paese abbiamo lavorato per evitarli”. Parlando poi dell’accentuato ricorso allo strumento dell’espulsione per quanto riguarda i sospetti jihadisti, Alfano ha riconosciuto che c’è un affievolimento delle garanzie. Ma, ha sottolineato, “meglio il rimorso di aver espulso uno che non era un radicalizzato piuttosto che tenere in casa uno che magari ti mette una bomba”.