La proprietà privata va difesa con le “armi e i rastrellamenti”. Ha le idee chiare e una ricetta politica semplice Francesco Sicignano, il 65enne che il 19 ottobre scorso ha freddato con un colpo di pistola un ladro intrufolatosi nella sua proprietà di Vaprio d’Adda, e che adesso Forza Italia candida alle prossime elezioni amministrative a Milano per un posto in consiglio comunale. Per il partito, infatti, il pensionato indagato per omicidio volontario rappresenta un “simbolo” per tutti quei cittadini che pretendono la “sicurezza e libertà di vivere i propri spazi senza che questi vengano violati”. Mentre lui, che per una vita ha votato Msi, non ha avuto dubbi su quale formazione puntare. Visto che “ho molta stima per Silvio Berlusconi, con cui condivido la passione per la gnocca“.
L’annuncio della candidatura è arrivato questa mattina con tanto di conferenza stampa a Palazzo Marino. Per il pensionato la proprietà è un “sacrosanto diritto da difendere”. Questo, però, “non vuol dire che tutti devono avere armi”, ma solo “chi le sa gestire”. Poi la proposta: “Io suggerirei di fare un decreto legge per poi procedere a cambiare le leggi di questo Paese che non sono chiare” perché “in Italia non c’è sicurezza”. Mentre torna ad appellarsi al ministro dell’Interno Angelino Alfano per “fare un rastrellamento perché sul territorio c’è di tutto. Partite da Nord a Sud per un mese con l’esercito e rastrellate tutto il territorio“. Un termine dal suono sinistro, che il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Pietro Tatarella si affretta a tradurre. Significherebbe fare “operazioni straordinarie di controllo del territorio. Se, come pare sia emerso, ci sono dei collegamenti tra la batteria di criminali che ha colpito a casa di Sicignano e quella che ha colpito a casa di Corazzo, un controllo più capillare del territorio probabilmente avrebbe fatto saltare il colpo”, dice Tatarella.
Ma per Sicignano c’è da mettere mano anche al codice penale per inasprire le pene: “Chi viola il diritto alla proprietà deve farsi 10 anni. Chi entra in una casa in cui ci sono persone dentro deve avere 15 anni, 20 se lo fa di notte, 25 se lo fa con altri complici”. “Se non sappiamo scrivere un codice fatto bene, copiamolo dalla Svizzera”.talia, Fabio Altitonante – ma vogliamo la sicurezza per tutti i cittadini, anche nelle loro case magari costruite dopo anni di sacrifici. Sicurezza e libertà di vivere i propri spazi senza che questi vengano violati. Francesco rappresenta questi valori che Forza Italia sostiene, perché oggi la sicurezza non è più garantita”. “Non si parla di liberalizzare le armi o che tutti devono averle – precisa Tatarella – ma la proprietà privata è un diritto e Forza Italia si schiera a fianco di quei cittadini che hanno un’arma e hanno deciso di difendersi e di affrontare un processo piuttosto che un funerale suo o dei propri cari”.
Un’idea di sicurezza molto simile a quella della Lega Nord, che fin da subito si è schierata a fianco di Sicignano. Dopo la fallita rapina, il governatore Roberto Maroni aveva annunciato che la Regione si sarebbe accollata le spese legali, mentre il segretario Matteo Salvini twittava: “Il ladro se l’è cercata”. Da parte sua il pensionato ha sempre espresso il desiderio di scendere in politica, visto che la sua vicenda ha scatenato il dibattito sui confini della legittima difesa, riaperto in questi giorni dal caso di Rodano, dove il gioielliere Rodolfo Corazzo ha sparato e ucciso l’ergastolano Valentin Frrokaj. Dopo aver manifestato simpatia per il Carroccio e aver partecipato nei giorni scorsi a un comizio di Fratelli d’Italia, Sicignano ha scelto dunque la casacca azzurra. Per tutta la vita, confida, “ho votato l’Msi ma alle ultime elezioni ho scelto Forza Italia”. Certo, il rispetto per Salvini e Meloni è tanto, ma per Silvio Berlusconi c’è una “grande stima”. Perché “dopo tutto quello che ha passato ha deciso comunque di rimanere in politica perché gli sta a cuore il bene del Paese. Credo che l’Italia vada gestita come un’azienda”.
Il 65enne, omaggiato con un corteo di cittadini che il giorno dopo la tentata rapina sfilò sotto la sua abitazione, ha sempre sostenuto che quella sera sparò uccidendo il 22enne albanese Gjergj Gjoni per “legittima difesa“. Una posizione ribadita più volte nelle varie interviste rilasciate ai talk show. Ma la procura di Milano ha espresso fin da subito dubbi sulla sua versione e il pm Antonio Pastore, titolare dell’inchiesta assieme al procuratore aggiunto Alberto Nobili, ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Il sospetto è che Sicignano – che in passato aveva subito altre rapine in casa – abbia sparato con la sua semiautomatica calibro .38 nonostante la sua incolumità non fosse a rischio. L’indagine per ricostruire cosa è accaduto la notte del 19 ottobre nella villetta di Vaprio d’Adda è affidata ai carabinieri.