Siete giustamente stufi del dilagare della criminalità e dell’inerzia dello Stato, e volete farvi giustizia da soli? Un’ideona, al giorno d’oggi. Terrorismo e immigrazione creano il clima giusto per diventare giustizieri della notte. Casi clamorosi di rapine in villa attirano l’attenzione spasmodica dei media, e il novanta per cento dei cittadini, di destra e di sinistra, la pensa come voi. Purtroppo, però, dovete fare attenzione. Stranamente, infatti, giudici e polizia si sforzano ancora di applicare le leggi, magari addirittura interpretandole secondo Costituzione. Dunque, non è ancora permesso ammazzare i delinquenti così, senza andare incontro a conseguenze fastidiose. Senz’essere un penalista, ma avendo studiato un po’ la cosa, mi permetterò allora di darvi qualche consiglio, a gratis. Ogni riferimento a fatti realmente avvenuti è puramente casuale.
Il grande pretesto da usare per esercitare una giustizia-fai-da-te, naturalmente, è la legittima difesa. Questa è regolata dall’art. 52 del Codice penale fascista del 1930, ma non fidatevi. Disgraziatamente, è molto più chiaro delle aggiunte fatte nel 2006 dall’ingegner Castelli: il ministro della Giustizia rimasto famoso per essere stato a Bolzaneto, durante il G8, e non essersi accorto di nulla. Ok, le leggi sono noiose da spiegare, e allora sorvolerò sui particolari per venire subito al punto che vi interessa: quando si può sparare? Perché ci sia legittima difesa e diventi lecito ammazzare i delinquenti occorre rispettare alcune formalità, altrimenti si rischia un’incriminazione. Occorre che la vostra arma sia regolarmente denunciata, che ci sia almeno un rischio plausibile di essere aggrediti, e che la reazione sia proporzionata all’offesa. Spiace dirlo, ma è così.
Se le condizioni ci sono, sparate pure, è legittima difesa. Se ci sono, ma la reazione è sproporzionata, rischiate l’eccesso colposo. Se non ci sono proprio, e ammazzate uno sulle scale esterne, o nell’edificio di fronte, o un ladro che scappa, vi parrà incredibile ma rischiate l’incriminazione per omicidio volontario. A quel punto, per non finire voi in galera, buttatela pure in politica: ma pure lì bisogna stare attenti, perché potrebbe diventare un boomerang. Passi arringare la folla dal balcone di casa, ottimo candidarsi con Forza Italia invece che con la Lega, anche se sarebbe meglio il Pd. Se potete, però, astenetevi da dichiarazioni del tipo che se foste il ministro dell’interno rastrellereste il paese con l’esercito. Magari così vi eleggono, e poi diventa più difficile condannarvi. Ma, in generale, quando si è ucciso un uomo è meglio tenere un profilo basso.