La rilevazione di Demetra per il Sole 24 Ore. D'Alimonte: "Gli altri sembrano essere dei comprimari". Al ballottaggio la spunterebbe di poco il Movimento. Ma quando il quesito diventa "qual è il partito più credibile" la risposta più frequente è "nessuno". Il problema più importante? Il lavoro per il 49% degli intervistati (contro il 13 che risponde "la sicurezza")
Ben tornati al bipolarismo. L’Italicum e il suo ballottaggio non c’entrano. E soprattutto sembra non entrarci più il centrodestra. Il confronto finale tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle è ormai una realtà di gran parte dell’elettorato. “Il bipolarismo italiano – scrive il politologo Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore – è sempre più imperniato tra un partito che fa politica stando al governo e uno che fa anti-politica stando all’opposizione. Oggi il voto tende a concentrarsi sempre di più su questi due attori. Gli altri sembrano essere dei comprimari”. Le sorprese del sondaggio di Demetra per il Centro italiano studi elettorali della Luiss e pubblicato dal Sole non stanno tanto nello scenario di ballottaggio che conferma la tendenza di tutti i sondaggi dell’ultimo mese e di tutti gli istituti di rilevazione (cioè una vittoria di misura dei Cinque Stelle) quando ai risultati che raccoglierebbero Pd e M5s.
Movimento 5 Stelle sopra al 30%
Il centro dei dati del sondaggio sta tuttavia nel risultato dei Cinque Stelle che per la prima volta superano quota 30: per Demetra oggi potrebbe arrivare fino al 30,8. Con questo schema per gli altri partiti non ci sarebbe alcuna speranza neanche di ballottaggio: Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia – tutti insieme – raggiungerebbero non più del 28,7, con la nota a margine da ricordare per cui la somma aritmetica dei risultati singoli (rispettivamente 13, 12,7 e 3 per cento) non sempre corrisponde alla performance di una coalizione. (L’altra premessa da tenere a mente è che il margine d’errore in un sondaggio come questo è più o meno del 2,5 per cento).
Altri sondaggi in queste settimane hanno dato il M5s in una forbice tra il 26 e il 28, ma, sottolinea D’Alimonte, i “sondaggi sono strumenti molto imprecisi, ma non sono inutili. Servono non a indovinare esiti, ma a rilevare tendenze“. E qui la questione, aggiunge il politologo, è che il Movimento è stabilmente “il secondo partito italiano. E senza Matteo Renzi a guidare il Pd e il governo molto probabilmente sarebbe ancora il primo. Come nel 2013″. Insomma, altro che voto di protesta, estemporaneo, destinato ad “asciugarsi”.
Il partito più credibile? Nessuno
I risultati di lista
Secondo il sondaggio Demetra, dunque, il primo partito è il Pd con il 35,6. A seguire il Movimento Cinque Stelle con il 30,8. Poi Forza Italia e Lega Nord con il 13 e il 12,7 per cento e Fratelli d’Italia che acciuffa il 3 per cento necessario ad entrare in Parlamento. Malissimo, secondo la rilevazione elaborata per il Sole 24 Ore, le forze politiche a sinistra del Partito democratico: Sinistra Italiana non va oltre lo 0,6 per cento e se si somma al 2,3 di Sel, tutta quell’area non supera il 2,9. Sempre secondo questo sondaggio è un disastro anche per Area Popolare: Ncd e Udc insieme si assestano all’1,1, cifra ben lontana dalla soglia di sbarramento fissata nell’Italicum.
Ballottaggi: il centrodestra perde con tutti, M5s vince con il Pd
Il primo problema? Il lavoro