A 23 anni di distanza, da quando con la prima legge è stato bandito l’amianto nel nostro Paese, il problema è men che risolto, ci si ammala ancora e le famiglie delle vittime di amianto spesso non ottengono giustizia. Lo conferma il convegno di oggi organizzato a palazzo Giustiniani a Roma con il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il presidente dell’Inps Tito Boeri. “Verso un testo unico” è il sottotitolo di questa assemblea nazionale, e su questo che la Commissione d’inchiesta sugli infortuni nel lavoro sta discutendo in Senato. “Abbiamo fatto un passo in avanti con le norme sugli Ecoreati, adesso serve compire l’ultimo miglio, nell’ambito della disciplina per le vittime di reati violenti su cui l’Italia è a rischio infrazione da parte dell’Unione europea discuteremo anche di una normativa più efficace per tutelare le vittime di amianto ” afferma il ministro Orlando. “La poca sintesi delle norme, la scarsa trasparenza comporta spesso una mancata giustizia per le famiglie, ecco perché è importante un testo unico” spiega Camilla Fabbri senatrice del Pd e presidente della Commissione d’inchiesta. “Ci vorranno 85 anni per smaltire tutto l’amianto ancora presente nel nostro territorio” afferma Tito Boeri durante il suo intervento. “Molte Regioni non hanno compiuto una corretta mappatura dei siti, quindi l’errore sta a monte e si ripercuote a valle, una questione preoccupante sia da un punto di vista istituzionale ma anche da un punto di vista umano, segno di quanto sia urgente fare una sintesi in questa materia e dare un quadro normativo certo” chiosa Fabbri
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