Come prevedibile ad Abu Dhabi sono state veramente pochissime le novità viste in pista in questo fine settimana.
Aggiornamenti tecnici degni di nota si sono visti in casa McLaren ancora alla ricerca di soluzioni e correttivi che possano, in qualche modo, ridurre il gap con la concorrenza. Il team inglese ha, infatti, operato degli interventi allo schema sospensivo del retrotreno, sicuramente migliorativi, anche se i veri problemi risiedono altrove e nello specifico nell’incapacità della Honda di realizzare un motore affidabile e prestazionale.
La Mercedes invece continua il suo sviluppo e studio per allungare, o almeno, mantenere il gap invariato dai suo rivali utilizzando un terzo elemento idraulico allo scopo di raccogliere, nelle sessioni di prove libere, dati utili per lo sviluppo del sistema sospensivo anteriore della Mercedes del 2016.
In molti credono, invece, che questo elemento idraulico riproduca nuovamente una sorta di collegamento idraulico tra lato sinistro e destro della vettura. Riproponendo in parte il comportamento del FRIC ora vietato. Il FRIC (Front and Rear Interconnections System), ricordiamo, metteva in comunicazione i quattro vertici sospensivi della vettura e quindi agiva sia sull’asse di rollio che sull’asse di beccheggio, questo elemento secondo alcuni darebbe vita ad un nuovo collegamento laterale.
Ipotesi che ci vede dubbiosi in quanto, come si decise di vietare il FRIC per gli effetti che aveva sull’aerodinamica, anche la sola interconnessione laterale avrebbe allora effetto sull’aerodinamica e quindi incorrerebbe nelle stesse infrazioni regolamentari.
Infine, un terzo elemento totalmente idraulico non veniva impiegato sulla Mercedes neanche quando l’utilizzo del FRIC era permesso ma si preferiva sempre quello più tradizionale a “molla”.
In casa Ferrari, almeno in pista, nessuna novità. Sulla carta invece sono stati presentati alla FIA dei nuovi aggiornamenti al motore che costeranno alla Rossa gli ultimi quattro gettoni che le erano rimasti prima della fine della stagione. Interventi “su carta” che vi avevamo anticipato e spiegato già in questo post il 30 ottobre scorso.
Dal punto di vista prestazionale resta però ancora molto lavoro da fare. Per quanto ci si voglia convincere di una Ferrari sempre più vicina alle Mercedes, le risposte che in certi momenti ha dato la pista dimostrano, come ancora il gap tra rosse e frecce d’argento sia notevole. Uno dei dati più chiari è emerso al giro 43, quando sia Hamilton che Vettel su gomme fresche stavano spingendo nel tentativo di recuperare chi li precedeva. In quel momento però il responso cronometrico è stato impietoso, con il ferrarista che otteneva 1:45.708 contro l’1:44.713 del pilota Mercedes e con l’aggravante che Hamilton utilizzava addirittura una mescola meno performante di Vettel. Un distacco di quasi un secondo “tondo” su mescole che dovevano favorire il ferrarista, è un qualcosa che di fatto, mostra le reali potenzialità delle due vetture in un momento in cui entrambi i piloti erano nelle stesse condizioni di pista, pressione agonistica e usura gomme.
Un distacco che verrebbe da dire, difficile da recuperare nella pausa invernale almeno che, il lavoro portato avanti, in collaborazione con il neo-team Haas non abbia fornito i frutti sperati e contribuito a recuperare le Mercedes che, non a caso forse, avevano protestato riguardo questa collaborazione lungimirante della Rossa.