Il Front National ha il vento in poppa in vista delle prossime elezioni regionali, che in Francia si stanno trasformando in un reale test politico a livello nazionale. Il partito di Marine Le Pen, che finora non ha mai governato regioni ma solo poche amministrazioni comunali di città relativamente piccole, punta a prendere le redini di due regioni importanti come quella del Nord (comprende Nord-Pas-de-Calais e Picardia) e la regione della Provenza e della Costa Azzurra. Gli attentati del 13 novembre, secondo i sondaggi, stanno favorendo i candidati dell’estrema destra, oltre ai disordini scoppiati domenica 29 novembre, all’avvio della Cop21.
Marine e Marion, duetto all’assalto – Il 30 novembre, a pochi giorni dal primo turno delle elezioni (previsto il 6 dicembre, seguito dal secondo turno, una settimana dopo), a Lille, capoluogo del Nord, terranno un comizio insieme Marine Le Pen, che si presenta come candidata alla presidenza di quella regione, e sua nipote, Marion Maréchal-Le Pen, che ambisce invece a guidare la regione del Sud-Ovest. Secondo gli ultimi sondaggi (di diverse società, tra le più affidabili), a distanza di due settimane dai terribili attentati parigini, entrambe sono date come favorite e soprattutto in netta crescita.
Il Front National in crescita ovunque – Il Nord, regione ex mineraria e industriale in crisi economica, che aveva sempre votato a sinistra, da anni rappresenta la nuova area d’espansione del Front National, mentre Provenza e Costa Azzurra, anche ai tempi di Jean-Marie Le Pen, costituivano un serbatoio di voti interessante per l’estrema destra. Ma, in realtà, l’Fn sta avanzando anche in nuove realtà. “Qualche mese fa – ha detto Marine Le Pen all’agenzia France Presse – dicevo che avevamo la possibilità di vincere in quattro o cinque regioni. Ebbene, adesso ci siamo”. In effetti anche in quella della Borgogna e della Franca Contea, un sondaggio (di Bva) dà al primo turno il candidato del partito allo stesso livello (35% dei voti) di quello dei Repubblicani, la formazione della destra tradizionale (di Nicolas Sarkozy). Si riduce pure il distacco dei candidati Fn rispetto a quello in pole position in altre due regioni, il Grande Est (Lorena, Ardenne e Alsazia) e giù nel Sud, in quella del Languedoc-Roussillon e del Midi-Pyrénées. Nel primo caso si candida Florian Philippot, uno dei consiglieri più ascoltati di Marine Le Pen, già diplomato all’Ena, la grande scuola di amministrazione francese, ed alto dirigente pubblico. Nella seconda, invece, è capolista Louis Aliot, compagno nella vita della le Pen e uno dei fautori dello sdoganamento del Front National rispetto alle posizioni del patriarca Jean-Marie.
L’incognita del secondo turno – Anche se si vanno a vedere le previsioni a livello proporzionale, la quota dei voti ottenuta globalmente dal Front National, l’avanzata prevista è notevole: almeno tre degli ultimi sondaggi indicano il Front National sopra il 30%, mentre alle dipartimentali del marzo scorso si era fermato al 25,24% e, al primo turno delle regionali del 2010, appena all’11,42%. Ma, ritornando alle prossime consultazioni, va sottolineato che per i candidati dell’Fn resta l’incognita del secondo turno. Solo Marine Le Pen è data vincente anche a quel livello, pure nel caso che la destra e la sinistra si mettano insieme. Non è il caso, invece, di Marion Maréchal-Le Pen. Per il momento intese di questo tipo sono escluse dai diretti interessanti, il Partito socialista e i Repubblicani, nemici da sempre. Ma, vista l’avanzata delle Le Pen, stavolta potrebbero cambiare idea.