Reggio Calabria è la città più tartassata d’Italia. Ogni famiglia – secondo uno studio della Cgia di Mestre – paga in media 7.700 euro di tasse all’anno, circa 800 euro in più di chi abita a Udine, dove se ne pagano di meno. Ad aggravare la situazione c’è anche la qualità dei servizi che vengono offerti ai cittadini di Reggio Calabria, nettamente inferiori a quelli di qualsiasi altro capoluogo di provincia con più di 100mila abitanti. L’assessore al bilancio Armando Neri spiega ai nostri microfoni: “Le precedenti gestioni hanno fatto il sacco di Reggio. Il piano di riequilibrio ci impone di tenere al massimo le aliquote. I cittadini stanno pagando gli artifizi contabili del passato. In questo momento pagano le tasse solo 3 reggini su 10“. Per il ragioniere commercialista Franco Meduri (esperto di tasse) “va fatta sicuramente un’azione più incisiva sull’evasione. Ma oggi – sottolinea – è difficile perché le famiglie sono in difficoltà e non arrivano a fine mese. A Reggio Calabria la fiscalità locale è più pressante, ma c’è anche un problema di federalismo fiscale”. Intanto i cittadini sono esasperati perché non riescono a far fronte alle cartelle esattoriali. “Quello che prendiamo di pensione non ci basta“, sostiene una signora appena uscita dagli uffici della Reges, la società in house del Comune che si occupa della riscossione dei tributi. “Io e mia moglie siamo disoccupati”, si sfoga un altro cittadino che aggiunge: “Dovrei pagare 500 euro per la spazzatura, ma non lo faccio perché è come chiedere le tasse a un clochard. Un disoccupato a 54 anni cosa deve fare?”. E se arrivano a riscuotere? “Li prendo a fucilate“, risponde
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