Lo storico settimanale tedesco ha visto calare vendite e pubblicità. Di qui il piano che punta a ridurre i costi di 16 milioni entro la fine del 2017
Anche lo storico settimanale di informazione tedesco Der Spiegel soffre di un calo della pubblicità e delle vendite. Per questo Spiegel Verlag, la casa editrice che lo pubblica, ha annunciato che entro la fine del 2016 taglierà 149 posti, pari a circa un quinto della sua forza lavoro, e chiederà agli utenti di pagare per leggere alcuni articoli online. L’obiettivo è tagliare i costi annuali per staff e materiali di 16 milioni di euro entro i 2017. A delineare il piano è stato Thomas Hass, amministratore delegato del gruppo con sede ad Amburgo. “La riduzione dei posti di lavoro è una scelta senza alternative se vogliamo assicurare un futuro economico alla nostra azienda”, ha detto Hass. In dettaglio sono stati preannunciati 35 licenziamenti fra i redattori del settimanale, 14 nel settore della documentazione e 100 tra gli addetti nella casa editrice, che pubblica anche il mensile Manager Magazin. Al tempo stesso sono stati annunciati 11 progetti di rilancio, tra i quali una versione a pagamento del sito online e una versione regionale pilota per il Nordreno-Vestfalia.
Der Spiegel vende circa 870mila copie ed è considerato il settimanale delle elite economiche e politiche tedesche. Oggi il suo sito web è totalmente gratuito, anche se gli articoli più lunghi escono solo sulla versione cartacea.