Esclude una candidatura a sindaco di Roma, ma per sé immagina (e vorrebbe) un futuro da capo della polizia. Il prefetto della Capitale Franco Gabrielli, intervistato da Corriere Tv, parla della futura amministrazione della città, oggi guidata da Francesco Paolo Tronca, nominato nuovo commissario dopo lo scioglimento del consiglio comunale e della giunta di Ignazio Marino. “Al di là del sindaco la vera scommessa del futuro primo cittadino di Roma sarà la squadra”, ha detto Gabrielli, convinto che il successore di Marino “dovrà avere intorno a sé persone molto capaci”. Per formazione personale aggiunge di avere “sempre visto di brutto occhio i tecnici: il politico ha una visione, il tecnico contribuisce a rendere realizzabile quello schema, quel progetto. Roma ha bisogno di politici, e tecnici attrezzati”. Quindi, il sindaco dovrà essere “espressione di questa città, un politico, e una persona che sia competente delle cose di alta amministrazione”.
Parlando invece del suo futuro, ha continuato, “come sono sicuro che non sarò mai il sindaco di questa città, se le condizioni dovessero consentirmi di essere individuato come futuro capo della polizia, la cosa non mi dispiacerebbe, anzi. Non ne ho mai fatto mistero”. Si dice anche “fiero” di avere “sempre fatto le cose che mi hanno chiesto di fare, mai fatto quello che ho chiesto io di fare. Se il governo deciderà del mio futuro – continua – io anagraficamente ho ancora 10 anni davanti, qualche cosa farò, se non ci saranno impedimenti o bucce di banana che sono sempre dietro l’angolo. Anche se porta male, sto sereno”. Su un’eventuale nomina a capo della polizia, Gabrielli ha escluso una possibile competizione con Tronca. “Ci sono dei limiti oggettivi: il prefetto Pansa va in pensione a giugno 2016, a quell’epoca Tronca avrà 64 anni e c’è un limite invalicabile che è 65 anni. In teoria possono anche dare l’incarico per un anno ma normalmente non è così”.
Sul Giubileo straordinario – che inizierà l’8 dicembre – Gabrielli specifica che non sottoporrà la città a maggiori rischi (durante l’evento correrà “i pericoli che corre ogni giorno”). Si tratta però di un evento completamente diverso rispetto all’esposizione universale di Milano, “perché Expo è stata decretata nel 2007, mentre il Giubileo produrrà molto poco, i famosi 31 cantieri sono semplicemente restyling”.