Il filone di inchiesta della procura di Arezzo riguarda l'operazione con cui l'istituto nel dicembre 2012 ha ceduto la maggioranza della società Palazzo della Fonte. Coinvolti gli ex presidenti dell'istituto Giuseppe Fornasari e Lorenzo Rosi e l'ex direttore generale Luca Bronchi
La Procura di Arezzo ha chiuso le indagini su tre ex manager di Banca Etruria per dichiarazione fraudolenta mediante fatture relative a operazioni inesistenti. Hanno ricevuto l’avviso di chiusura gli ex presidenti dell’istituto Giuseppe Fornasari e Lorenzo Rosi (l’ultimo a presiedere la banca prima del commissariamento) e un ex direttore generale, Luca Bronchi. L’inchiesta riguarda un filone minore dell’inchiesta su Banca Etruria per ostacolo all’organo di vigilanza.
Secondo quanto riporta La Nazione, la procura di Arezzo accusa gli ex vertici dell’istituto aretino, che nel frattempo è stato oggetto del salvataggio” messo a punto dal governo, di aver inserito nella dichiarazione dei redditi 2013 due fatture false per 300mila euro. La dichiarazione è stata firmata da Rosi, in quanto presidente pro tempore, e sarebbe maturata quando nei loro ruoli c’erano ancora Fornasari e Bronchi.
Il filone di inchiesta riguarda l’operazione con cui Banca Etruria nel dicembre 2012 ha ceduto l’82 per cento della società Palazzo della Fonte, in cui era stato raggruppato il patrimonio immobiliare della banca tranne la sede centrale e quella storica. In questo ambito sono state emesse le due fatture che i vertici della banca hanno indicato nella denuncia dei redditi. Gli indagati hanno 20 giorni per chiedere di essere interrogati e chiarire la loro posizione o per presentare memorie o altra documentazione a propria difesa. Poi la procura deciderà se chiedere al giudice per le indagini preliminari il rinvio a giudizio.