Mentre i leader di tutto il mondo sono riuniti nella capitale francese per parlare di sostenibilità ambientale e di come cercare di salvare il mondo dal degrado climatico, l’artista visuale danese Olafur Eliasson, classe 1967, è riuscito a strumentalizzare come non mai l’arte e la creatività per mostrare con mano gli effetti devastanti del surriscaldamento globale
Dodici immensi blocchi di ghiaccio appena estratti dai fiordi di Nuuk, la capitale della Groenlandia, per un totale di 80 tonnellate di gelo artistico, a formare un enorme orologio che si scioglierà sotto gli occhi di tutti in Place du Panthéon a Parigi, durante il COP21. Quando? A partire da giovedì 3 dicembre e fino a quando il ghiaccio terrà. E così, mentre i leader di tutto il mondo sono riuniti nella capitale francese per parlare di sostenibilità ambientale e di come cercare di salvare il mondo dal degrado climatico, l’artista visuale danese Olafur Eliasson, classe 1967, è riuscito a strumentalizzare come non mai l’arte e la creatività per mostrare con mano gli effetti devastanti del surriscaldamento globale.
I blocchi di ghiaccio assemblati dall’artista col passare dei giorni andranno naturalmente a sciogliersi allagando la piazza e le vie circostanti creando un enorme disagio ai passanti e riuscendo così a porre agli occhi dell’attenzione pubblica il fenomeno del surriscaldamento globale, un fenomeno che è alla portata di tutti, ma che tutti fingono di non capire o vedere. “Ice Watch” – questo il nome dell’installazione – è stata concepito con il supporto del geologo danese Minik Rosing, con l’aiuto di Bloomberg Philanthropies insieme all’organizzazione inglese no profit Julie’s Bicycle, da sempre impegnati nel creare un dialogo tra l’arte e l’ambiente.
“Come artista spero che il mio lavoro tocchi le persone – spiega Eliasson – e che ciò che in apparenza sembra astratto si trasformi in qualcosa di estremamente tangibile e reale. L’arte ha la capacità di cambiare le nostre percezioni e le prospettive sul mondo e con “Ice Watch” vorrei rendere quasi carnali i cambiamenti climatici. Io spero – conclude l’artista – di ispirare anche i politici affinché agiscano per il clima, senza rimanere incastrati in un vuoto di parole. Trasformiamo le leggi sul clima in azioni per il clima”. L’installazione, ma tutto dipenderà dalle condizioni meteorologiche e dal freddo, dovrebbe rimanere in piedi fino all’11 dicembre, l’ultimo giorno del Cop21. Ma ancora una volta sarà il clima a dettare le sue leggi. Inizialmente l’installazione era prevista in Place de la Republique, ma dopo i fatti del 13 novembre e le manifestazioni di domenica scorsa, gli organizzatori hanno deciso di cambiare rotta.
Ice Watch rappresenta soltanto il cuore di una serie di iniziative volte a scuotere l’opinione pubblica: il 9 dicembre sarà condotta un’asta benefica nella sede parigina di Christie’s per raccogliere fondi; ogni artista presenterà una serie di progetti per combattere la desertificazione e i cambiamenti climatici (www.artists4parisclimate. 2015.com). Le info e lo scioglimento in diretta del ghiaccio su icewatchparis.com; #IceWatchParis.