Ci siamo. Dopo molte settimane in fase beta, parte oggi FqRadio, la web radio che qui in redazione abbiamo pensato per tentare di stare sempre vicini, via pc o via smartphone, a chi apprezza la nostra informazione. In tempi in cui è sempre più difficile trovare punti di vista diversi, in cui le urla troppo spesso zittiscono ogni ragionamento, abbiamo deciso di dire quello che gli altri non dicono, non scrivendo, ma parlando. E visto che siamo molto meno seri di quanto in tanti non credano, abbiamo trovato azzeccata l’idea di condire le nostre idee e le nostre notizie con un sacco di buona musica (chi scrive ama in particolare la selezione di dj che caratterizzerà le notti di ogni fine settimana).
FqRadio, è bene dirlo subito, è un work in progress. Una sorta di cantiere permanente – siamo in onda 24 ore su 24 – che nei prossimi mesi vedrà nascere un palinsesto sempre più complesso. Per il momento, grazie alla bravura e alla resistenza fisica del suo direttore artistico Matteo Ponzano, ascolterete in diretta dalle 8 alle 20 i nostri notiziari, gli interventi delle nostre firme, dei nostri redattori, dei blogger che scrivono su ilfattoquotidiano.it e quelli degli ascoltatori. I colleghi della carta e del sito hanno però già in rampa di lancio una serie di programmi e in molti casi ci aiuteranno a capire cosa accade in Italia e nel mondo, collegandosi in diretta dagli eventi che seguono come cronisti.
FqRadio, insomma, ha l’ambizione di diventare un’altra gamba di quel gruppo multimediale indipendente che abbiamo sognato 6 anni fa quando con Marco Travaglio, Antonio Padellaro, Marco Lillo, Cinzia Monteverdi e altri amici fondammo l’edizione cartacea de il Fatto.
Da allora ne abbiamo fatta di strada. Lo scorso mese ilfattoquotidiano.it, secondo i dati censuari di Audiweb, ha finalmente viaggiato stabilmente sopra il milione di utenti unici al giorno. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente i numeri ci dicono che abbiamo segnato un più 41% e che le pagine viste sono esplose (+55%), diventando per Google Analytics quasi 113milioni al mese. Il tutto senza accorpare altri siti, ma semplicemente creando nuove sezioni e nuovi contenuti.
Lo sforzo, non lo nascondiamo, è stato importante. L’editoriale il Fatto non ha soci forti alle spalle, non ha mai chiesto o voluto finanziamenti pubblici. Ha però voglia di crescere perché crede che ci sia molto da raccontare e che tante voci in Italia abbiano il diritto e (il dovere) di parola.
Per questo da oggi potete ascoltarci mentre studiate, vi riposate, lavorate, mentre siete a casa o in ufficio o in auto (basta collegare il telefonino all’impianto stereo). Per migliorare qui ce la metteremo tutta. Voi, se potete e volete, restate con noi.