La Nato apre le porte al Montenegro e la Russia minaccia reazioni. L’invito all’ex paese comunista è stato formalizzato dai ministri degli Esteri dell’Alleanza Atlantica riuniti per il secondo giorno a Bruxelles. Dopo la Croazia e l’Albania, entrati nel 2009, il Montenegro sarà dunque il terzo stato dei Balcani Occidentali a diventare membro, il 29esimo dell’Alleanza. Ad annunciarlo è stato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sottolineando come “la decisione storica di avviare colloqui di adesione con il Montenegro” sia stata presa all’unanimità. Il premier montenegrino Milo Djukanovic ha parlato di “giornata storica”. “E’ il giorno più importante per il Montenegro dopo il referendum del 2006 per l’indipendenza”, ha aggiunto il premier.
La Nato conferma dunque l”’impegno alla ‘politica delle porte aperte'”. Anche se restano ancora fuori Georgia, la Bosnia e Macedonia: i tre paesi candidati verso i quali – nella dichiarazione della ministeriale esteri che ha dato il via libera al Montenegro – viene comunque “ribadito” l’impegno e la “riconferma” della dichiarazione di Bucarest che nel 2008 inaugurò allargamento della Nato nell’est europeo. La nuova mossa dell’Alleanza occidentale sullo scacchiere politico militare non ha provocato l’immediata reazione della Russia. “La continua espansione della Nato verso est, di certo, non può che portare ad azioni di risposta da parte russa” per motivi di sicurezza, ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Più esplicito il presidente della Commissione Difesa del Senato russo, Viktor Ozerov: “Il Montenegro oggi diventa per la Russia un paese che è un membro potenziale della minaccia alla sua sicurezza”. Per questo vengono resi “impossibili molti programmi che prima erano realizzati con la Russia, anche di cooperazione tecnico-militare”.
Dopo il negoziato di accesso e la successiva ratifica dei parlamenti dei 28 stati membri dell’Alleanza, il Montenegro diventerà il 29 paese membro. Sui tempi del processo di adesione, il segretario generale ha indicato di attendersi che si possano concludere “all’inizio” del 2017, poi – ha detto – “ci sarà la procedura di ratificazione nei 28 parlamenti” che l’ultima volta ha “richiesto circa un anno”. Da subito, compreso il summit dei leader dell’Alleanza in programma l’8-9 luglio prossimo a Varsavia, il Montenegro però “potrà partecipare, senza diritto di voto” a tutti gli incontri istituzionali della Nato.