Link a "siti fotocopia con branding identico" a quello della low cost, tariffe pubblicizzate che non esistono e clienti che in media pagano tra il 30 e il 100% in più rispetto al costo ufficiale. Ecco le "accuse" della compagnia aerea nei confronti dei due colossi web
Per Ryanair, eDreams e Google ingannano i consumatori perché fanno credere loro di acquistare voli direttamente dalla compagnia aerea. Per questo la low cost di Michael O’Leary ha trascinato davanti all’Alta Corte d’Irlanda i due colossi web per presunta violazione delle leggi a tutela dei consumatori e violazione di marchio commerciale. O’Leary, che ha fatto sapere di scrivere al numero uno di Google Eric Schmidt ogni settimana per girargli le lamentele dei consumatori, ha riferito che la società ne riceve circa mille segnalazioni al mese da parte di passeggeri che hanno prenotato tramite eDreams. Secondo la compagnia aerea, chi cerca Ryanair su Google ottiene a volte come primo risultato una pubblicità a pagamento di eDreams con un link a un “sito fotocopia con branding identico a quello di Ryanair per raggirare i consumatori”. Ryanair ritiene che si tratti anche di una violazione del codice di condotta di Google.
Tra i punti elencati dal Ceo Ryanair, ci sono le segnalazioni da chi denuncia tariffe pubblicizzate che non esistono con addebiti di costi aggiuntivi senza autorizzazione a chi lamenta che non vengono comunicati ai viaggiatori cambiamenti degli orari dei voli, o ancora a chi riferisce che non vengono completati i pagamenti per i bagagli da imbarcare, il che significa che ai passeggeri viene poi chiesto di pagare di nuovo in aeroporto. “Dobbiamo difendere questi consumatori che sono stati palesemente raggirati”, ha detto O’Leary.
E ancora: il sito di eDreams presenta una fotografia di un aereo di Ryanair e sembra mostrare il brand della compagnia irlandese. Ma in fondo alla pagine una dichiarazione informa che “non c’è alcun legame con il sito ufficiale della compagnia aerea qui sopra menzionata”. Da un sondaggio commissionato da Ryanair e condotto su 2mila adulti, però, emerge che l’82% degli intervistati ritiene che il sito di eDreams sia gestito da Ryanair.
Inoltre, il capo di marketing della low cost, Kenny Jacobs, ha sottolineato che i clienti che prenotano tramite eDreams in media pagano fra il 30% e il 100% in più rispetto al costo sul sito ufficiale della compagnia aerea. Ha aggiunto inoltre che Ryanair è stata in “costante contatto” con Google ma che alle ultime lettere il colosso di Mountain View non ha risposto e non sono state intraprese azioni sufficienti. O’Leary fa sapere che scrive al numero uno di Google Eric Schmidt ogni settimana per girargli le lamentele dei consumatori. “Una volta che passeremo al tribunale immagino che Google cambierà in modo considerevole il modo in cui offre il servizio di pubblicità a pagamento“, ha aggiunto. La compagnia ha fatto sapere che recentemente ha vinto una causa in un tribunale in Germania, che ha impedito a eDreams la “pubblicità ingannevole”, aggiungendo che ha in programma di intraprendere ulteriori azioni legali in Regno Unito, Spagna e Italia.