Ormai è fatta. Antonio Razzi ha deciso: “Nel 2018 mi ricandido”. Proprio così. Il senatore di Forza Italia lo annuncia a ilfattoquotidiano.it. Una decisione maturata nonostante alle prossime elezioni manchino ancora tre anni. Motivo? “Nessuno, nel mio partito, si occupa di promuovere l’immagine dell’Abruzzo all’estero – afferma –. Ma se si vuole fare qualcosa di serio per questa Regione, specialmente da un punto di vista commerciale, servono un impegno concreto e tante capacità”. Il parlamentare di FI, reso celebre dall’imitazione di Maurizio Crozza, punta in alto. Addirittura ad un posto da capolista. “Mi sembra logico”, dice tranchant: “Visto tutto il lavoro che sto facendo ho diritto a un premio”.
Sta dicendo che i suoi colleghi eletti in Abruzzo, la senatrice Paola Pelino e il deputato Fabrizio Di Stefano, non fanno abbastanza per la sua Regione?
Non lo dico io, ma Daniele Becci, il presidente della Camera di commercio dell’Abruzzo. Che pubblicamente ha dichiarato: “Razzi, fra tutti, è quello che alle parole fa seguire i fatti”. Ed io modestamente ho portato molti ambasciatori e ministri stranieri nella mia terra per aumentare i traffici commerciali con gli altri Stati.
Insomma, lei lavora mentre gli altri starebbero a guardare. Giusto?
È proprio così: forse perché non conoscono le lingue…
Sarà. Ma con l’Italicum, per tornare sicuramente in Parlamento, dovrà essere inserito fra i capilista. Crede di meritare un posto del genere?
Mi sembra logico, che c’è di male: visto tutto il lavoro che sto facendo ho diritto a un premio.
Questo però lo deve decidere Berlusconi…
Ma io e lui siamo molto amici. Così come lo sono con Francesca.
Si riferisce a Francesca Pascale, la fidanzata dell’ex premier?
Certamente. Siamo legati da un rapporto di stima e rispetto reciproco. Ci vogliamo bene.
Addirittura.
Certo. Pensi che ogni volta che ci vediamo mi chiede di fare un selfie con lei. Ma è normale, visto il legame che si è instaurato fra noi.
E con Berlusconi? Lo ha sentito ultimamente?
Ci siamo parlati e l’ho trovato in grande forma. È molto attaccato all’Italia e agli italiani e vuole tornare in campo per vincere e riportare in alto il Paese. Soprattutto in politica estera, la mia specialità. E poi quando ci vediamo mi saluta sempre dicendomi: “Antò, fatti li cazzi tua”.
Torniamo all’Abruzzo: cosa propone concretamente per portare alto il nome della sua Regione fuori dai confini nazionali?
Lavorare sugli altri paesi. Comincerò il 28 e 29 gennaio.
Con l’amata Corea del Nord, magari.
Io in Corea sono di casa. Sono andato tante volte laggiù, portando anche nostri imprenditori. Questa volta però si tratta dell’altra Corea, quella del Sud.
Una nuova missione internazionale?
No, stavolta saranno loro a venire da noi. Pensi, il loro ambasciatore sarà a Pescara per incontrare le imprese locali, così com’è già successo con Taiwan e tanti altri Paesi.
Insomma, quasi un ministro degli Esteri.
Grazie a me l’Abruzzo ormai è conosciuto ovunque. Senza la mia azione, senza la mia iniziativa ciò non sarebbero stato possibile. È bene che lo sappiano quelli lì.
A chi si riferisce?
Sempre ai miei colleghi parlamentari di Forza Italia, gente che non è in grado di girare il mondo. Quelli sono buoni solo a starsene alla casa.
Quindi avrà in programma altre missioni all’estero.
Certo. Per aprile ne sto organizzando una e non solo in Corea del Nord. Andrò anche in Mongolia.
In Mongolia? E a fare cosa?
Sono stato invitato personalmente dai ministri degli Esteri e dell’Industria di quel bellissimo paese. Ma non andrò solo. Porterò con me anche imprenditori desiderosi di esportare i loro prodotti. E sempre in nome della mia Regione. Perchè tutto quello che faccio, paesà, è bene che si sappia, io lo faccio per l’Abruzzo. Lo devono sapere bene pure quelli del mio partito che ci si fanno eleggere. Essendo laureati pensano di essere più intelligenti di me. Ma per fare quello che io ho fatto in cinquant’anni di lavoro ne devono mangiare di sale, quelli.
Twitter: @GiorgioVelardi