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Strage San Bernardino, fonti polizia: “Moglie Farook aveva giurato fedeltà a Isis. Atto di terrorismo, ma compiuto da lupi solitari”

La rivelazione dell'emittente rafforza la pista dell'attentato terroristico di matrice jihadista. Secondo gli inquirenti, Tashfeen Malik, uccisa insieme al marito, ha scritto un post su Facebook in cui "prestava giuramento" ad Abu Bakr al-Baghdadi. Fotoreporter in casa dei due assalitori, è polemica. Stato islamico: ‘Nostri sostenitori hanno punito gli Usa’

Tashfeen Malik, che insieme al marito Syed Rizwan Farook è responsabile della strage di San Bernardino, aveva “prestato giuramento” allo Stato Islamico. La rivelazione riportata dalla Cnn, se confermata in via ufficiale, avvalora la tesi secondo cui la matrice dell’attacco, in cui sono state uccise 14 persone, è di stampo jihadista. Fonti investigative precisano però che la coppia è stata “ispirata” dall’Isis e non “guidata”. “Sembra sempre di più un caso di auto-radicalizzazione”, dicono e al momento, aggiunge il capo dell’Fbi, James Comey “non ci sono indicazioni che i due killer facessero parte di un gruppo organizzato o di una cellula terroristica”. Mentre Bureau conferma che si è trattato di un atto terroristico, Al Arabiya riferisce che l’autoproclamato Stato Islamico ha rivendicato la strage. Secondo l’Fbi, poi, i due – che in passato non hanno mai avuto problemi con la giustizia né sono stati precedentemente segnalati alla polizia – stavano pianificando altre azioni terroristiche. Nella loro casa, nella quale è stato ritrovato un arsenale, la polizia ha recuperato copie di istruzioni su come fabbricare una bomba in casa, prese probabilmente dalla rivista online di al Qaida, Inspire. E, nonostante sia tratti ancora della scena del crimine, all’interno dell’abitazione è stato consentito a giornalisti e cameraman di entrare e fotografare così passaporti, patenti, foto, biglietti scritti in arabo, diversi libri di preghiera, biglietti da visita.

La donna aveva giurato fedeltà al “califfo” su Facebook
Secondo gli inquirenti, Malik, uccisa insieme al marito nell’inseguimento dopo l’eccidio all’Inland Regional Center, nel giorno dell’attacco ha scritto, da un account con uno pseudonimo, un post su Facebook in cui giurava fedeltà al leader dell’Isis, Abu Bakr al-Baghdadi. Le fonti, in ogni caso, precisano che la coppia è stata “ispirata” e non “guidata” dall’Isis. Dunque, avrebbero agito autonomamente, senza alcun legame con l’organizzazione. “Sembra sempre di più un caso di auto-radicalizzazione“, spiegano le fonti. Intanto la polizia sta indagando anche sui contatti che Farook ha avuto con una persona sospettata di possibili legami con il terrorismo, sia al telefono che attraverso i social media. La strage, riferisce Al Arabiya, è stata rivendicata tramite un comunicato ufficiale attraverso Aamaq, il network di propaganda dello Stato islamico, nel quale si afferma che “due sostenitori” dell’autoproclamato Califfato hanno compiuto la strage. Nella nota si legge che l’attacco “è arrivato dopo la dichiarazione degli americani che gli Usa non erano a rischio di attentati terroristici”, e dopo i “sanguinosi attacchi” a Parigi e a Tunisi. Il Site inoltre aggiunge che diversi account ufficiali dell’Isis festeggiano la strage e lanciano nuove minacce contro gli Usa. Lo riferisce Site. Un’immagine mostra una veduta aerea di New York, con la bandiera nera che sventola sull’Empire State Building e la scritta: “Fiumi di sangue aspettano l’America“.

Istruzioni per fabbricare ordigni nell’abitazione della coppia
Nell’abitazione della coppia sono state ritrovate copie di istruzioni sulla fabbricazione di ordigni esplosivi probabilmente estratte da Inspire, rivista online di Al Qaeda. Il capo della squadra mobile della cittadina californiana, Jarrod Burguan, ha spiegato che i due assalitori, 28 anni lui e 27 lei, “erano attrezzati e avrebbero potuto portare a termine un altro attacco” se non fossero rimasti uccisi duranti il conflitto a fuoco con la polizia. Nel corso delle indagini gli investigatori hanno recuperato due cellulari distrutti probabilmente dagli stessi killer, sul cui passato proseguono le indagini. Nel computer ritrovato dalla polizia manca il disco rigido e i due non hanno lasciato nessun documento. “Entrambi – spiegano gli investigatori – sono stati molti abili nel non avere problemi con la giustizia e nessuno di loro è stato mai inserito nella lista delle persone potenzialmente radicalizzate“.

Strage forse scatenata da una lite sulla religione con collega
Due settimane prima della sparatoria, tuttavia, Farook aveva avuto “un’appassionata” discussione sull’Islam con un collega ebreo, Nicholas Thalasinos, rimasto ucciso nella strage. Un’amica di Thalasinos, Kuuleme Stephens, ha raccontato all’Associated Press di aver ascoltato parte della lite perché lo aveva chiamato al telefono mentre i due lavoravano. La donna ha rivelato di esser stata tirata in causa nella discussione quando Nicholas le aveva detto che “Farook non è d’accordo che l’Islam non è una religione pacifica”. All’affermazione, Farook avrebbe risposto che “gli americani non capiscono l’Islam“. Le fonti citate dalla Cnn spiegano che gli inquirenti vogliono approfondire l’episodio per capire se il movente della strage sia legato proprio alla lite.

Polemiche per telecamere in casa dei killer. “E’ ancora scena del crimine”
Intanto è stato consentito a giornalisti e cameraman di entrare nell’abitazione dei due killer. Passaporti, patenti, foto, biglietti scritti in arabo, diversi libri di preghiera, biglietti da visita. Sono questi gli oggetti mostrati in diretta tv dalle telecamere. Ma la decisione – che sembra sia stata presa dal padrone di casa, riportano i media – scatena critiche e polemiche perché i giornalisti si trovano all’interno di un luogo che è ancora scena del crimine. “Ci sono documenti distrutti in casa che devono ancora essere esaminati. E’ veramente assurdo che la polizia abbia già consegnato la casa al proprietario”, commenta un analista alla Cnn, sottolineando che si tratta ancora di una scena del crimine e che non è stata circoscritta.

“Mio fratello era timido, non posso credere che abbia ucciso”
“Mi dispiace, sono immensamente triste per ciò che è accaduto e non posso nemmeno immaginare il dolore di chi ha perso i propri cari o di chi è ferito. Le nostre preghiere sono per loro”, dice la sorella di Farook, Saira Khan, davanti alle telecamere della Cbs. “Non posso immaginare mio fratello e mia cognata fare qualcosa come quello che hanno fatto, erano felici insieme, avevano una bimba splendida di 6 mesi. E’ sconvolgente..”, aggiunge. Saira descrive Farook come un uomo “timido, tranquillo, di poche parole”, Saira ha aggiunto: “Non posso immaginare mio fratello e mia cognata fare qualcosa come quello che hanno fatto, erano felici insieme, avevano una bimba splendida di 6 mesi. E’ sconvolgente..”.  Il marito della donna – Farhan Khan – dice che “non potrà mai perdonare il cognato per ciò che ha fatto”.