Cinema

Hayao Miyazaki, poesia e film del vento soffiano in una collezione di steelbook

Parola fredda e misteriosa steelbook, finché non scopri che non è nulla di diverso da copertine in metallo per dischi in edizione speciale. Che siano videogiochi, serie tv o cinema in Dvd e Blu-Ray. In questi giorni escono gli steelbook dei film di Hayao Miyazaki, il creatore celebre principalmente per anime come Conan – Il ragazzo del futuro o Lupin III. Ma dagli anni ‘70 a oggi la sua arte cinematografica è andata molto oltre grazie ai suoi film d’animazione. Il gusto estetico per il colore, le forme morbide, immagini poetiche e storie dai toni fiabeschi ne hanno decretato il successo di critica fino ai due Oscar conquistati. I suoi 10 capolavori per la prima volta escono in singoli cofanetti metallici, doppio disco, racchiudendo per la prima volta sia la versione Dvd che quella Blu-Ray. Ma stessi contenuti delle scorse edizioni homevideo, anche gli extra: solo in veste metallica.

A dire il vero, in questa raccolta da collezione non è tanto la forma che importa, quanto la sostanza. Dal Castello Errante di Howl a Porco Rosso o dalla Principessa Mononoke a Ponyo, il cinema di Miyazaki percorre i prati e i cieli della fantasia più felice d’Asia regalando culturemi nipponici seminati intorno a messaggi pacifici, personaggi serafici e morali universali. In giorni segnati da presagi di guerra e governi finalmente attenti alla riduzione di attività inquinanti, quelli che sembrano essere più attuali sono Si alza il vento, candidato alla Statuetta americana nel 2014 e Nausicaä della Valle del Vento, il lungometraggio di grande successo che nell’84 gli permise di creare la casa di produzione che di lì in poi sarebbe diventata la Disney d’Oriente: lo Studio Ghibli.

A 1000 anni dall’apocalisse ecologica dovuta all’implosione di un mondo iper-industrializzato la principessa Nausicaä vive in una vallata florida ma fragile, tenuta a riparo dai miasmi delle spore tossiche e da un deserto in espansione chiamato Mar Marcio. Una favola ambientalista che negli anni ’80 avrebbe destabilizzato non poco il pubblico nostrano, mentre oggi è riconosciuta come Anime di culto che parla un linguaggio semplice e plana come la sua protagonista tra cieli futuribili. I temi della pace, della natura, e soprattutto il dinamismo estatico del volo lo legano a Si alza il vento.

Qui invece il protagonista è Jiro, un giovane progettista aeronautico giapponese della Mitsubishi, con l’ambizione di creare un velivolo leggerissimo e dalle linee fluide. Siamo alle porte della Seconda Guerra Mondiale e l’aereo sarà l’A6M, quello dei Kamikaze, però il maestro dell’animazione nipponica riesce a raccontarne soltanto i retroscena senza arrivare al conflitto né sfiorando battaglie. Quel che racconta è il sogno del volo, la sfida tecnica – che come quasi tutte le umane vicende porterebbe a fini distruttivi. Per Miyazaki i nemici sono i terremoti, le alluvioni, le malattie (come la tubercolosi della moglie di Jiro). O le invasioni d’insetti giganti del futuro come in Nausicaä (che non sono neanche veri e propri nemici, si vedrà). Ci sono anche i villain, ma tutto si sventa. Vengono messi fuorigioco senza troppi spargimenti di sangue, come invece altri autori manga sono avvezzi a fare.

Regnano la bellezza, l’armonia dell’immagine fusa con la storia, mood bonari e personaggi prodighi di saggezza. Da un certo punto di vista questa paciosità bucolica e umanista così prossima agli orrori dell’uomo (guerre e apocalissi del passato e del futuro) fa quasi pensare al paradosso della tentata arte pittorica hitleriana. Ma la chiave per capire la magia di Miyazaki è proprio la scoperta della pace cesellata ai confini o alle radici di un tragico conflitto.

Tra i contenuti speciali di Si alza il vento si trova una conferenza fiume in occasione di fine lavorazione dove è quantomeno istruttivo osservare i formalismi del giornalista con i suoi ospiti oltre ai ricordi sulla creazione del film. Lo storyboard, invece, ripropone l’intero lungometraggio con bozzetti a matita e acquerello. Un piccolo tesoro per osservare i disegni originali dallo schermo di casa accompagnati dalle arie del soundtrack. Stesso format anche per Nausicaä, che però non include conferenze ma il commento audio dell’animatore Hideaki Anno (presente anche nella conferenza per l’altro film) e dell’aiuto regia Kazuyoshi Katayama, più i trailer dell’epoca. A colpi di lunghissimi spot pieni di cartelli e claim altisonanti, la sezione offre uno spaccato di pubblicità cinematografica nipponica anni ’80. Comunicazione quasi museale, magari da sorrisi per qualcuno, ma vintage, o forse addirittura cool per gli appassionati del genere e i cosplayer più impenitenti.