“Seguo con viva attenzione i lavori della Conferenza sul clima in corso a Parigi, e mi torna alla mente una domanda che ho posto nell’Enciclica Laudato si’: ‘Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?'”. Nell’ultimo Angelus prima dell’apertura del Giubileo straordinario della misericordia il Papa ha rivolto un nuovo appello per il buon esito del vertice sul clima in corso in Francia. “Per il bene della casa comune, di tutti noi e delle future generazioni – ha affermato Bergoglio – a Parigi ogni sforzo dovrebbe essere rivolto ad attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, a contrastare la povertà e far fiorire la dignità umana. Le due scelte vanno insieme. Preghiamo perché lo Spirito Santo illumini quanti sono chiamati a prendere decisioni così importanti e dia loro il coraggio di tenere sempre come criterio di scelta il maggior bene per l’intera famiglia umana”.
Un appello che segue quello che il Papa ha pronunciato nella sede Onu di Nairobi, durante il suo recente primo viaggio in Africa: “Sarebbe triste e, oserei dire, perfino catastrofico che gli interessi privati prevalessero sul bene comune e arrivassero a manipolare le informazioni per proteggere i loro progetti”. Bergoglio spera che “la COP21 porti a concludere un accordo globale e ‘trasformatore’, basato sui principi di solidarietà, giustizia, equità e partecipazione, e orienti al raggiungimento di tre obiettivi, complessi e al tempo stesso interdipendenti: la riduzione dell’impatto dei cambiamenti climatici, la lotta contro la povertà e il rispetto della dignità umana”.
All’Angelus Francesco ha voluto anche ricordare il 50esimo anniversario della cancellazione delle scomuniche reciproche tra cattolici e ortodossi. “È davvero provvidenziale – ha sottolineato Bergoglio – che quello storico gesto di riconciliazione, che ha creato le condizioni per un nuovo dialogo tra ortodossi e cattolici nell’amore e nella verità, sia ricordato proprio all’inizio del Giubileo della misericordia. Non c’è autentico cammino verso l’unità senza richiesta di perdono a Dio e tra di noi per il peccato della divisione. Ricordiamo nella nostra preghiera il caro Patriarca Ecumenico Bartolomeo e gli altri capi delle Chiese ortodosse, e chiediamo al Signore che le relazioni tra cattolici e ortodossi siano sempre ispirate dall’amore fraterno”.
Ai numerosi fedeli presenti in piazza San Pietro il Papa ha chiesto di “essere coraggiosi: abbassare le montagne dell’orgoglio e della rivalità, riempire i burroni scavati dall’indifferenza e dall’apatia, raddrizzare i sentieri delle nostre pigrizie e dei nostri compromessi”. Preghiera, infine, per i “cristiani perseguitati in diverse parti del mondo” affinché possano “testimoniare con coraggio il Vangelo”.
Twitter: @FrancescoGrana