Sarà davvero vittoria debordante per il Front National? E’ questa l’incognita di domenica sera, una volta che le urne saranno aperte al termine del primo turno delle elezioni regionali francesi: dato da tutti come scontato un balzo in avanti dell’estrema destra, guidata da Marine Le Pen, quali dimensioni assumerà la vittoria? Gli ultimi sondaggi, effettuati prima della consultazione, davano ormai l’Fn al primo posto in sei delle tredici nuove maxiregioni, frutto di un recente accorpamento di quelle precedenti, realizzato nel Paese.

Priorità? La sicurezza, non più il lavoro – Da mesi il Front National era favorito e viveva un trend positivo, ma gli attentati parigini del 13 novembre l’hanno ulteriormente accelerato. In un sondaggio condotto nei giorni scorsi per il Cevipof (il Centro di ricerche politiche di Sciences po) e per il quotidiano Le Monde, il 40% degli intervistati ha messo la sicurezza al primo posto tra le sue preoccupazioni contro il 30% che vi ha, invece, collocato la disoccupazione. Finora (e da anni) era il contrario: il nuovo contesto favorisce ovviamente un partito che da sempre chiede la chiusura delle frontiere nazionali e una politica di repressione del crimine, terroristico o meno. Dopo gli attentati, è salita anche la popolarità di François Hollande (tra i 10 e i 22 punti percentuali in più). Tale tendenza, però, non favorisce nei sondaggi il Partito socialista. Da sottolineare: l’inchiesta Cevipof-Le Monde dà ormai a questo primo turno delle regionali l’Fn come primo partito di Francia (con il 30% dei consensi), contro il 29% dei Repubblicani, la formazione di Nicolas Sarkozy, e il 22% per i socialisti.

Dal Nord al Sud, le chance di Marine – La leader del Front National è candidata alla presidenza della regione del Nord (Nord-Pas-de-Calais e Picardia), un’area un tempo dominata dalla sinistra ed economicamente in crisi (vittima di una forte deindustrializzazione), dove già da qualche anno l’Fn è riuscito a radicarsi con successo. Qui l’inchiesta Cevipof-Le Monde prevede per la Le Pen il 40% (15 punti percentuali in più rispetto al possibile secondo classificato, il candidato dei Repubblicani). Ottima performance dovrebbe realizzare anche sua nipote, Marion Maréchal-Le Pen, che aspira a guidare la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (con capoluogo Marsiglia): anche qui previsto il 40% e 10 punti percentuali di distacco dal secondo. Ma la stessa rilevazione (confermata da altri sondaggi) prevede che il candidato del Front si piazzi primo anche in altre quattro regioni: l’Est (Alsazia-Champagne-Ardenne- Lorena), la Borgogna-Franca Contea, il Centro-Valle della Loira e, nel Sud, il Languedoc-Roussillon-Midi-Pyrénées (con capoluogo Tolosa).

Le incognite (per tutti) del secondo turno – La battaglia, però, non finisce qui. Domenica 13 dicembre è previsto il secondo turno, al quale accedono le liste che hanno ottenuto almeno il 10% dei consensi al primo. Quella che alla fine arriverà in testa otterrà un premio di maggioranza (il 25% dei consiglieri). Non sarà per niente facile per i candidati presidenti del Front national imporsi al secondo turno, anche se hanno ottenuto una buona performance al primo, soprattutto se destra e sinistra decideranno di allearsi. Questa eventualità è al momento esclusa dai diretti interessati (più propensi una parte dei socialisti, anche a una fusione delle due liste per ora rivali, in funzione anti-Fn, contro un “niet” assoluto del partito di Sarkozy). Ma è possibile che le cose nel frattempo cambino. O che gli elettori, che non vogliono assolutamente assistere alla vittoria definitiva del candidato del Front, concentrino i loro voti su quello antagonista, che ha più possibilità di spuntarla. Chiunque sia.

L’identikit dell’elettore “frontista” – Il sondaggio Cevipof-Le Monde ha messo anche in evidenza come si sia allargato l’elettorato dell’estrema destra. Rimane, come nel passato, più maschile che femminile (ha dichiarato di voler votare per l’Fn il 33,8% degli uomini contro il 26,8% delle donne). Anche il livello scolastico resta mediamente più basso rispetto alla media. Ma, ormai, il partito di Marine Le Pen è il primo in tutte le fasce d’età, a parte gli over 65. Rappresenta anche ormai la formazione decisamente maggioritaria fra gli operai (45,6%) e gli impiegati (40,8%). Un tempo i funzionari pubblici erano un feudo della sinistra. Ma pure lì il Front sta salendo e, ad esempio, nel settore pubblico ospedaliero può contare, sempre secondo l’inchiesta, sul 30,4% di consensi contro il 23,2% del Ps.

Twitter @LMartinel85

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