La quantità di PM2,5 per metro cubo ha raggiunto il livello di 256 quando, secondo l'Oms, il livello massimo sopportabile dall'organismo umano è 25. Vietate le attività all'aria aperta per gli studenti dalla materna al liceo e chiuse molte fabbriche
A chi arriva in città per la prima volta Pechino sembra una metropoli avvolta da una perenne nebbia: in realtà è un effetto dell’inquinamento. E’ così da anni, ma per la prima volta la municipalità della capitale cinese ha dichiarato l’allarme rosso, il più grave di una scala di quattro livelli. La quantità di particelle inquinanti PM2,5 per metro cubo ha toccato quota 256: secondo l’Organizzazione mondiale per la sanità, il livello massimo sopportabile dall’organismo umano è di 25.
L’allarme, in vigore fino alle 12 di giovedì 10 dicembre, prevede l’adozione di alcune misure straordinarie per ridurre l’inquinamento. Già ieri erano scattate alcune limitazioni per la popolazione: divieto di attività all’aria aperta per gli studenti di tutte le scuole, dalla materna al liceo. Sono anche state chiuse alcune fabbriche e i camion non possono circolare nelle zone centrali di Pechino ma anche di altre città. Per le automobili scattano le targhe alterne e il 30% delle vetture del governo verranno fermate. Secondo uno studio dell’istituto americano Berkeley Earth ogni giorno circa 4mila cinesi muoiono a causa dell’inquinamento dell’aria, per un totale di oltre un milione e mezzo ogni anno. Respirare l’aria inquinata di Pechino equivale a fumare 1,5 sigarette all’ora.