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Ten Talking Points, io l’avevo detto: che lo scudetto andrà all’Inter, che il Napoli è stanco, che il Milan è da settimo posto

Ecco: se c’è una cantonata che hanno preso in tanti, io compreso, è aver dato la Juve fuori dai giochi. Macché. Di fatto è già terza, può benissimo arrivare seconda e per certi versi è l’unica che ha costanza e saldezza tali da poter riprendere l’Inter. Applausi. Anche ad Allegri. E tante scuse, le mie, per l’errore

di Andrea Scanzi

Bentornati a Ten Talking Points, l’unica rubrica che te l’ha sempre detto prima.

1. Io l’avevo detto (1) – C’è questa prassi per cui, quando si prevede una cosa, non si deve poi ricordare agli altri di averla prevista. Dicono non stia bene. Sciocchezze: “Io l’avevo detto” è una frase meravigliosa. E io l’avevo detto prima di tutti sull’Inter campione d’Italia. Allucinante che, fino a una settimana fa, quasi tutti si ostinassero a ritenere lo scudetto una cosa tra Roma e Napoli. Perché? Su quali basi? Era chiaro che, nel momento in cui l’Inter avesse trovato un minimo di gioco, sarebbe divenuta largamente favorita. Quel momento è arrivato, per l’esattezza contro il Napoli (nella ripresa). Lì tutto è stato evidente anche ai più distratti: scudetto all’Inter. Non è la più bella da vedere, ma dopo i primi due mesi di sola fortuna (e chi lo nega ha l’onestà intellettuale di De Luca), la squadra ha cominciato a giocare sul serio. Non è bella, ma efficace e cinica. Difesa mirabile (Miranda giganteggia). Nessun giocatore è davvero indispensabile e questo la tutela dall’effetto-dipendenza che hanno Napoli (Higuain), Roma (Gervinho/Salah), Fiorentina (Kalinic) e Juventus (Dybala). Mancini primeggia poi in un aspetto decisivo per vincere gli scudetti in Italia: riesce sempre a far giocare malissimo gli avversari. Segnare ad Handanovic diventa quasi impossibile. E a quel punto basta il solito 1-0. Scudetto sicuro. E tutto sommato meritati. Bravi.

2. Io l’avevo detto (2) – Una settimana fa, solo per avere osato scrivere un fatto inattaccabile, ovvero che il Napoli più brutto della stagione aveva battuto l’Inter più bella (sintesi condivisa dallo stesso Sarri al Processo su RaiTre), sono stato insultato da svariati consessi del tifo napoletano. I quali, con adorabile fantasia, hanno sostenuto che “rosicassi” per la sconfitta in quanto interista. Che dire? Se proprio volete fare uso di sostanze psicotrope, ragazzi, almeno usate quelle buone. Lo sanno anche i muri che sono milanista e lo insegnano anche a scuola (giustamente) che sono sarriano, ma questo non mi autorizza a essere cieco o – peggio – in malafede. Il Napoli è stato bellissimo a ottobre e inizio novembre, ma ora è stanco. La vittoria immeritata con l’Inter ha rafforzato i nerazzurri e creato più problemi che gioie al Commodoro Marxista. Che, infatti, ieri ha puntualmente vissuto l’indicibile mitraglia del sottovalutatissimo Donadoni. Allo stato attuale, se al Napoli togli Higuain, resta giusto Auriemma. Dato di fatto. Che Gue Sarri saprà invertire la rotta? Glielo auguro, di cuore.

3. Io l’avevo detto (3) – Il Milan è una squadra da sesto-ottavo posto. Se corro pochi rischi di andare dalla D’Urso (accadrebbe qualora lo scudetto lo vincesse Sarri), non ne rischio alcuni riguardo al votare il Pacioccone Mannaro Renzi (accadrebbe se il Milan arrivasse nelle prime quattro). Indecente la prestazione col Carpi. Roba da vergognarsi. Il Camerata Mija non avrebbe firmato per fare 10 punti nelle ultime 4 partite del 2015. Io sì, e non mi pare che avrei avuto torto: le gare con il già retrocesso Verona e con il Frosinone non saranno certo scontate. Sinisa sboroneggia e si lamenta sempre della stampa, ma se la Juve la applaudono e il Milan no è perché i bianconeri sono rinati. E il suo Milan non è mai nato.

4. Io non l’avevo detto (per niente) – Ecco: se c’è una cantonata che hanno preso in tanti, io compreso, è aver dato la Juve fuori dai giochi. Macché. Di fatto è già terza, può benissimo arrivare seconda e per certi versi è l’unica che ha costanza e saldezza tali da poter riprendere l’Inter. Applausi. Anche ad Allegri. E tante scuse, le mie, per l’errore.

5. Si dirà: e la Fiorentina? – Costantemente sottovalutata, con un Ilicic che è pura grazia (si diano al curling quelli che fino a ieri lo fischiavano), può implodere da un momento all’altro. Stare sottotraccia le fa bene. E’ di gran lunga la squadra più bella da vedere: continuare così.

6. Si dirà: e la Roma? – Il rigore di Maxi Lopez (bel parrucchiere, bella pancia) non c’era, ma in diretta si poteva dare. I tifosi se la prendono con la società, ma la squadra ha meno idee di Jack Torrance davanti alla macchina da scrivere. E ormai Garcia piange persino più di Mazzarri.

7. E’ bravo, Ventura. Molto bravo – Ed è anche molto masochista. Lo capisco bene, ma proprio per questo gli consiglierei altre pratiche: il trampling con Rosario Dawson ci sta, insistere nello schierare Padelli proprio no..

8. Il Viperetta Ferrero ha cacciato Zenga, reo di essere decimo e avere perso con la Fiorentina, per sostituirlo con un allenatore bravo ma che ha bisogno di molto tempo – e di giocatori specifici – per lavorare bene. Montella era l’uomo meno adatto per subentrare in corsa. E i risultati si vedono. Complimenti.

9. Sassuolo, Atalanta, Empoli – Se ne parla sempre troppo poco. Stanno facendo un campionato monstre. Lode.

10. Mourinho – Zimbellato da chiunque e Ranieri che signoreggia: la vita, a volte, è giusta.

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