Scivolare a un metro dal traguardo e vanificare un cammino perfetto di tre mesi. Alla Juventus bastava un pareggio a Siviglia per assicurarsi il primo posto nel girone e un sorteggio favorevole negli ottavi di finale. Invece al Sanchez Pizjuan finisce 1-0, con gli uomini di Emery risvegliati dall’aria di Europa League e dalla voglia di rivalsa del grande ex Fernando Llorente (suo il gol decisivo). Il 4-2 in rimonta del City sul Borussia Moenchengladbach condanna gli uomini di Allegri alla seconda posizione che potrebbe pesare tantissimo sulle ambizioni europee dei bianconeri.

Forse era quasi fisiologico che dopo la cavalcata delle ultime settimana la Juventus dovesse prima o poi fermarsi. Lo ha fatto nella serata più sbagliata, però. Tradita dalla trappola di una partita scontata solo in apparenza per una squadra già qualificata contro una già eliminata. E dal suo bomber perduto, quel Morata che ha sulla coscienza almeno due occasioni clamorose sprecate. Chi dava per rassegnato e in crisi il Siviglia, invece, si sbagliava: sul campo non si vede la squadra che era ultima nel gruppo e solo decima in Liga. L’obiettivo di andare in Europa League vale tanto sia per gli andalusi (a cui la competizione è particolarmente cara: due vittorie negli ultimi due anni), sia al Borussia, che impegna a fondo il City.

Si gioca su due campi e al contrario dei pronostici sono partite vere. Allegri è costretto ad affrontare la sua sfida con undici titolari e praticamente senza ricambi: in panchina ha solo Cuadrado e Rugani, oltre al portiere Neto e un manipolo di ragazzini. Anche questo farà la differenza in novanta minuti molto intensi. La Juve non comincia male, in realtà. Pur senza dominare, grazie al solito, imprendibile Dybala colleziona tutte le occasioni migliori: l’errore al 25’ di Morata a due metri dalla linea di porta, su assist al bacio dell’argentino, ha dell’incredibile. Ma ci sono anche il colpo di testa di Sturaro, due conclusioni dello stesso Dybala, un bel tiro da fuori di Pogba ad inizio ripresa.

Mentre Buffon è vigile su Llorente e Konoplyanka, ma poco preoccupato. La colpa principale è proprio non concretizzare le buone chance costruite in una serata non brillante come altre ma neppure da buttare. Infatti puntuale arriva la beffa, con Llorente bravo di testa su angolo a spizzare quanto basta per superare Buffon. La Juve si sveglia solo con la notizia della rimonta del City, ma ormai è tardi e anche la fortuna se n’è andata da tempo: il sinistro di Dybala centra l’incrocio dei pali. Poi al 90’ Rico si rivela un muro insuperabile per il povero Morata, sempre più in crisi e a secco ormai dal 4 ottobre. Arrivare dietro al City non è un fallimento in assoluto, farsi sorpassare a dieci minuti dalla fine del girone dopo aver vinto i due scontri diretti sì. Ma la Juve può prendersela solo con se stessa. Adesso resta solo da incrociare le dita per il sorteggio di lunedì. Quando nell’urna ci saranno tra le altre Bayern Monaco, Barcellona e Real Madrid, invece che Psv Eindhoven o Olympiakos. Una differenza non da poco.

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