L’Autorità di Garanzia per gli scioperi ha dichiarato illegittimo lo sciopero di 7 giorni degli addetti alla manutenzione della metro di Roma annunciata dalla Fiom. Il Garante ha fatto sapere che in caso di mancata revoca valuterà l’applicazioni di sanzioni contro il personale Caf, che dal 9 al 16 dicembre incrocerà le braccia. La protesta potrebbe causare disagi e rallentamenti a tutto il servizio metropolitano della capitale, soprattutto trattandosi dei primi giorni di apertura del Giubileo.
Alla base della mobilitazione le procedure di licenziamento collettivo avviate dopo la re-internalizzazione da parte dell’Atac delle operazioni di manutenzione, “rifiutandosi persino di discutere la possibilità di ricorrere agli esodi volontari e alla ricollocazione in altri cantieri operanti sul territorio nazionale”, spiegano dal sindacato. Decisione questa che ha portato i dipendenti della Caf dei depositi dell’Atac a Magliana ed Osteria del Curato a prendere quella che gli stessi lavoratori definiscono “una decisione drammatica che metterà a rischio la tenuta della metropolitana di Roma, dal momento che le attività di riparazione e manutenzione saranno soppresse, proprio in un momento particolarmente delicato” per la città.
A partecipare allo sciopero indetto dalla Fiom saranno oltre 50 tecnici altamente specializzati, con competenze ed esperienze particolari nella gestione e riparazione dei treni che viaggiano lungo le linee della metropolitana della capitale. Dopo che l’Atac ha deciso di riportare al proprio interno le attività di manutenzione finora svolte dai lavoratori Caf, la società ha aperto una procedura di licenziamento collettivo che ha scatenato lo sciopero.
Da parte sua l’Atac ha fatto sapere che “adotterà tutte le iniziative utili a limitare i disagi” che potrebbero derivare dall’agitazione. La concessionaria del trasposto pubblico romano ha giustificato il percorso di internalizzazione, criticato dalla Fiom, l’unico modo per “generare a regime risparmi per circa 5 milioni di euro annui” che consentirebbero “all’azienda di provvedere alle necessità manutentive in proprio e in un percorso di valorizzazione delle maestranze interne, con conseguenti notevoli benefici per il servizio e di conseguenza per la città”. L’azienda ha poi ricordato ai lavoratori l‘obbligo presente nel contratto di “garantire il livello di servizio fino all’avvicendamento”, anche in occasione di scioperi o agitazioni: l’Azienda per i trasporti “non accetterà alcun tipo di forzatura dalla controparte da cui si attende massima collaborazione e impegno a garantire il necessario livello di servizio a cominciare dalla messa in esercizio dei nuovi quattro treni destinati alla metro B”.