Cronaca

Sciopero metro Roma, dopo l’ultimatum del Garante la Fiom revoca agitazione

La mobilitazione degli addetti alla manutenzione, proclamata per 7 giorni, ha subito generato grande attenzione nella Capitale - con gli interventi dell'Autorità degli scioperi e del Prefetto - perché avrebbe potuto mettere a rischio il servizio proprio nella prima settimana dell’Anno Santo. Poi il caso si è risolto con la convocazione di un tavolo in prefettura per affrontare la vertenza

Dopo l’inizio del Giubileo, puntuale è scoppiata la grana. Gli addetti alla manutenzione delle metropolitane hanno indetto uno sciopero contro una “procedura di licenziamento collettivo aperta” dalla loro società. La mobilitazione, proclamata per 7 giorni, ha subito generato grande attenzione nella Capitale – con gli interventi del Garante degli scioperi e del Prefetto – perché avrebbe potuto mettere a rischio il servizio proprio nella prima settimana dell’Anno Santo. Poi, con la convocazione di un tavolo in prefettura per affrontare la vertenza, l’agitazione è stata revocata.

E’ una mobilitazione “illegittima e va revocata – aveva tuonato in giornata il Garante degli scioperi – pena la valutazione delle sanzioni“. L’astensione dal lavoro indetta dalla Fiom, secondo il Garante, aveva diversi profili di illegittimità: non sono stati rispettati “la franchigia giubilare“, i termini di preavviso e “l’intervallo minimo tra scioperi nello stesso bacino”, riferendosi a quello del 4 dicembre scorso che ha messo in ginocchio metro e trasporti nella Capitale.

A pochi giorni dall’annuncio della linea dura del governo contro gli scioperi durante il Giubileo nella Capitale, nel pomeriggio era arrivato anche l’ultimatum del prefetto di Roma, Franco Gabrielli: “Lo sciopero è illegittimo. Se domani non si darà corso positivo alla richiesta di revoca del Garante, precetteremo“. La soluzione è stata annunciata da Susanna Felicetti, della Fiom, in serata: “Lo sciopero degli addetti alla manutenzione della metro di Roma è revocato dalle 22 di stasera a fronte del fatto che la Prefettura di Roma ci ha accordato un incontro per venerdì mattina”.

Alla base dell’agitazione, come spiegato dal sindacato, c’è la “procedura di licenziamento collettivo” aperta dalla società Caf Italia a fronte della decisione dell’Atac di internalizzare il servizio. “Il percorso di internalizzazione – la replica dell’Atac – oltre a generare a regime risparmi per circa 5 milioni di euro annui, consente all’azienda di provvedere alla necessità manutentive in proprio e in un percorso di valorizzazione delle maestranze interne”.

In mattinata, Gabrielli aveva chiesto il commissariamento del trasporto pubblico capitolino: “Mi sono già fatto portatore, presso il governo, del tema dei trasporti e della mobilità, che penso a Roma sia l’emergenza delle emergenze. Ho avanzato l’ipotesi della nomina di un commissario con poteri forti e risorse adeguate”. “Mi fa piacere che il prefetto Gabrielli la pensi come me – il commento dell’ex assessore alla mobilità capitolina Stefano Esposito – sono tre mesi che lo dico, purtroppo inascoltato”.

Una questione ancora non risolta, quella del commissario ai Trasporti, un incarico per cui nei mesi scorsi era stato fatto il nome di Marco Rettighieri, direttore di Expo 2015 e già manager delle ferrovie.