Si tratta di un 59enne originario di Tramonti (Salerno) e un 43enne nato a Forlì. I due sono anche accusati di corruzione continuata e di rivelazione di segreti d’ufficio per avere avvisato in anticipo i titolari di alcuni locali della riviera di imminenti controlli
Gite al mare, giri in bicicletta e visite in centri estetici quando invece avrebbero dovuto essere in aziende e locali a fare controlli. I carabinieri di Ravenna hanno arrestato due ispettori dell’agenzia del lavoro per truffa aggravata ai danni dello Stato. Si tratta di un 59enne originario di Tramonti (Salerno), ma residente a Ravenna e un 43enne nato a Forlì, ma residente in provincia (a Lugo). Il primo è responsabile dell’ufficio ispettivo della direzione Provinciale del Lavoro e l’altro è addetto alle pratiche ispettive. Si trovano ora entrambi in carcere.
Secondo l’accusa del procuratore capo Alessandro Mancini, che coordina le indagini assieme al pm titolare del fascicolo Angela Scorza, i due timbravano con il badge ma in realtà erano impegnati in attività personali. I due sono anche accusati di corruzione continuata e di rivelazione di segreti d’ufficio per avere avvisato in anticipo i titolari di alcuni locali della riviera di imminenti controlli in modo da permettere loro di regolarizzare in extremis lavoratori impiegati in nero. Il tutto in cambio di regalie e assunzioni di amici.
L’indagine, battezzata ‘Black job‘ e portata avanti dai carabinieri del reparto Operativo e del Nil tramite intercettazioni e pedinamenti, era scattata a settembre da esposto anonimo. Tra gli indagati a piede libero figurano almeno cinque o sei titolari di locali. Sono in corso accertamenti sull’uso del badge di altri ispettori del Lavoro.