Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna e Cagliari andranno al voto nella tarda primavera del 2016 e la competizione elettorale è già aperta da settimane. A Milano, il centrosinistra ha deciso: primarie per il candidato sindaco, il 7 febbraio, con raccolta firme da sabato 12 dicembre al 12 gennaio.
Nel frattempo la partecipazione civile è cambiata e Change.org è tra i vettori più potenti di questo cambiamento. Siamo la più grande piattaforma di petizioni al mondo, con oltre 120 milioni di utenti nel mondo e quasi 5 milioni solo in Italia. Migliaia di italiani ogni giorno si attivano su Change.org per sostenere le cause più disparate e questo tipo di partecipazione è qualcosa con cui i politici devono cominciare a fare i conti.
In molti casi i cittadini vincono: 468 petizioni hanno dichiarato vittoria in poco più di tre anni.
In Spagna il leader del partito Podemos, Pablo Iglesias, ha un profilo da decisore verificato su Change.org. Cos’è? Una pagina che i politici e gli amministratori possono usare per aprire un dialogo diretto con i cittadini. Anche in vista delle prossime elezioni. Il primo dicembre, sempre in Spagna, i promotori di dieci petizioni hanno consegnato le loro firme nelle sedi dei più grandi partiti politici spagnoli.
La piattaforma di petizioni permette a chiunque ricopra un incarico pubblico (o magari sia candidato a un incarico) di aprire una pagina pubblica verificata, all’interno della quale compaiono tutte le richieste di cambiamento – le petizioni – a loro indirizzate da parte dei cittadini-elettori. E il decisore in questione può rispondere, immediatamente e senza filtri, alle domande dei cittadini, magari proprio su questioni che riguardano la città in cui si candidano a primo cittadino. Un dialogo vero e diretto, fatto con la massima trasparenza e interazione possibile, su una piattaforma neutra.
Finora l’unico amministratore locale ad aver aperto un profilo da decisore verificato è il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha anche risposto a più di una petizione.
Come mai i politici ancora non hanno il coraggio di fare una campagna trasparente, di prendere gli impegni e di dialogare senza filtri con i cittadini? Oggi il web in generale e Change.org nello specifico agevolano questo cambiamento. Ai politici il coraggio di fare un passo in avanti e fare campagna elettorale in maniera finalmente nuova.