Il gruppo ha accettato di pagare una ulteriore sanzione dopo quella da 105 milioni per irregolarità nel richiamo di veicoli difettosi
Come era nell’aria da fine settembre, Fiat Chrysler ha preso un’altra multa dalle autorità statunitensi dopo quella da complessivi 105 milioni ricevuta a luglio per la violazione delle norme sui richiami. Stavolta la sanzione della National highway traffic safety administration, di cui ha dato notizia Reuters, è di 70 milioni di dollari. Il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha accettato di pagare per chiudere l’inchiesta sul mancato rispetto degli obblighi sulla sicurezza stradale. In particolare sono stati giudicati carenti i rapporti obbligatori sugli incidenti con morti e feriti in cui siano state coinvolte macchine della (ex) casa torinese.
L’accordo dovrebbe essere ufficializzato a ore dall’agenzia federale per la sicurezza stradale. A settembre Fca aveva ammesso di non aver presentato un numero non precisato di rapporti obbligatori in base a una legge del 2000, che impone ai gruppi automobilistici di rendere noti dati sui decessi e le cause legali. L’agenzia aveva parlato di una “mancanza significativa”.