
Gli scienziati italiani richiedono una selezione per i test clinici con cellule staminali. Il Senato assegna 3 milioni di euro per un test clinico, ma i ricercatori vogliono un concorso pubblico. I politici italiani hanno suscitato la collera di alcuni scienziati biomedici per aver concesso fondi per un test clinico con cellule staminali.
I 3 milioni di euro per il test dovrebbero essere stanziati attraverso un concorso pubblico basato su meriti scientifici piuttosto che su un emendamento al bilancio statale del 2016, dicono i ricercatori. Ora stanno chiedendo al Parlamento italiano di cambiare l’emendamento, che il Senato ha approvato il 20 Novembre, prima che diventi legge.
Per molti scienziati italiani, l’idea che certi progetti ricevano fondi per un capriccio dei politici sembra tristemente familiare. Nel 2013, un decreto governativo ha destinato questi soldi a un test clinico con cellule staminali gestito da una sola clinica. L’assegnazione precedente era per la controversa fondazione Stamina di Brescia, ed è stata più tardi abbandonata dopo una tesa, lunga campagna degli scienziati che hanno convinto il ministero della Salute che lo studio era basato su una scienza scadente e su pratiche illegali. Nelle obiezioni alla modifica al disegno di legge di stabilità del 2016, non vi è alcuna indicazione di illecito scientifico, ma i ricercatori sono in disaccordo con il modo con cui la selezione dello studio è stata fatta.
“I politici italiani possono prendere in simpatia un progetto e poi finanziarlo direttamente”, dice Marino Zerial, direttore presso l’Istituto Max Planck di biologia cellulare e molecolare e genetica a Dresda, Germania. Lui è uno dei 29 ricercatori che hanno firmato una lettera pubblicata sul quotidiano La Stampa il 26 novembre chiedendo la modifica dell’emendamento alla Legge di Stabilità. “In quale altro paese accadrebbe una cosa del genere?”
Dopo che il metodo Stamina è stato abbandonato, molti scienziati italiani hanno dato per scontato che i politici non avrebbero mai più destinato finanziamenti pubblici a specifici progetti di ricerca. La Corte Costituzionale, riflettendo sul fallimento di Stamina, ha dichiarato che la scelta di studi clinici a cui destinare finanziamenti pubblici non dovrebbe essere a “pura discrezione politica del legislatore”.
L’emendamento del 2016 alla legge di stabilità non designa uno studio preciso: afferma che il denaro dovrebbe essere stanziato per una “fase II della sperimentazione clinica basata sul trapianto di cellule staminali neurali umane in pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)”, una condizione neurodegenerativa letale conosciuta anche come malattia del motoneurone. Ma degli 11 protocolli di cellule staminali che sono stati approvati per sperimentazioni cliniche in fase iniziale in Italia, solo una soddisfa questi criteri – così il risultato equivale a una selezione, in pratica, dice Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto Mario Negri di Ricerche Farmacologiche a Bergamo, uno dei firmatari della lettera.
Il protocollo viene dal laboratorio del ricercatore sulle cellule staminali Angelo Vescovi, direttore scientifico dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, nella provincia di Foggia. Si tratta di trapiantare neuroni derivati da cervelli di feti non utilizzati nel midollo spinale di persone con SLA.
Il senatore Giorgio Santini, che ha proposto l’emendamento, ha detto a Nature che il modo in cui era stato selezionato e aggiunto al programma era corretto dal punto di vista procedurale e che, se convertito in legge, l’emendamento avrebbe aiutato le persone malate. Ha aggiunto che, in linea di principio, qualunque scienziato che soddisfi i requisiti può richiedere un finanziamento, ma che il test di Vescovi è l’unico pronto per essere attuato.
Vescovi si è rifiutato di commentare il fatto che il suo lavoro è stato proposto per il finanziamento, ma ha osservato che Santini era presente a un incontro pubblico a Roma il 29 settembre, dove Vescovi ha presentato i risultati finali del suo test di fase I sulla SLA.
“Avremmo dovuto avere l’opportunità di fare richiesta di finanziamento”.
A differenza delle critiche mosse contro il processo Stamina, gli scienziati che hanno scritto la lettera di lamentela sull’emendamento hanno dichiarato a Nature che non stanno giudicando la qualità della ricerca di Vescovi. Essi sottolineano che uno studio di fase I in sei pazienti che ha valutato la sicurezza della terapia è stata effettuato con una adeguata sorveglianza delle autorità sanitarie (J. Transl Med L. Mazzini et al. 13,17; 2015).
Le loro preoccupazioni si basano su come lo studio è stato selezionato, il che è particolarmente spiacevole perché in Italia i fondi per la ricerca sono tra i più bassi d’Europa, e il bilancio 2016 non prevede alcun aumento di finanziamenti alle istituzioni pubbliche. “Le scarse risorse dovrebbero essere assegnate con delle regole il più possibile trasparenti”, scrivono. Remuzzi dice che i requisiti erano talmente rigidi che gli scienziati come lui non potevano richiedere finanziamenti. “Ci sono tre studi sulle cellule staminali relativi al trapianto di organi”, dice. “Avremmo dovuto avere l’opportunità di richiedere un finanziamento”.
Anche i gruppi di pazienti hanno contestato il modo in cui il finanziamento è stato allocato, dicendo che le terapie per altre malattie avrebbero dovuto essere ammesse alla competizione. La Fondazione Sclerosi multipla a Genova ha inviato ai politici evidenze di altri test italiani con cellule staminali “ready-to-go” per varie malattie neurodegenerative. E l’Associazione Italiana per la corea di Huntington a Milano ha lamentato alla Camera dei Deputati – che voterà il prossimo disegno di legge di stabilità – che l’emendamento è apparso senza rivelare i criteri scientifici utilizzati per selezionare uno studio clinico fra più candidati.
Gli scienziati sperano che la loro protesta incoraggerà la Camera dei Deputati ad abbandonare o modificare l’emendamento nella prossima settimana o giù di lì. I tempi sono stretti: la legge di stabilità del 2016 è subordinata a un voto di fiducia al governo, il che significa che il Parlamento è sotto pressione visto che deve approvarla entro la fine dell’anno.
Articolo originale di Alison Abbott apparso su Nature il 2 Dicembre 2015
Traduzione di Gaia Restivo e Michele Casellato per ItaliaDallEstero.info
ItaliaDallEstero
Come ci vede la stampa estera
Scienza - 10 Dicembre 2015
Legge Stabilità: il caso Stamina non ci ha insegnato niente
Gli scienziati italiani richiedono una selezione per i test clinici con cellule staminali. Il Senato assegna 3 milioni di euro per un test clinico, ma i ricercatori vogliono un concorso pubblico. I politici italiani hanno suscitato la collera di alcuni scienziati biomedici per aver concesso fondi per un test clinico con cellule staminali.
I 3 milioni di euro per il test dovrebbero essere stanziati attraverso un concorso pubblico basato su meriti scientifici piuttosto che su un emendamento al bilancio statale del 2016, dicono i ricercatori. Ora stanno chiedendo al Parlamento italiano di cambiare l’emendamento, che il Senato ha approvato il 20 Novembre, prima che diventi legge.
Per molti scienziati italiani, l’idea che certi progetti ricevano fondi per un capriccio dei politici sembra tristemente familiare. Nel 2013, un decreto governativo ha destinato questi soldi a un test clinico con cellule staminali gestito da una sola clinica. L’assegnazione precedente era per la controversa fondazione Stamina di Brescia, ed è stata più tardi abbandonata dopo una tesa, lunga campagna degli scienziati che hanno convinto il ministero della Salute che lo studio era basato su una scienza scadente e su pratiche illegali. Nelle obiezioni alla modifica al disegno di legge di stabilità del 2016, non vi è alcuna indicazione di illecito scientifico, ma i ricercatori sono in disaccordo con il modo con cui la selezione dello studio è stata fatta.
“I politici italiani possono prendere in simpatia un progetto e poi finanziarlo direttamente”, dice Marino Zerial, direttore presso l’Istituto Max Planck di biologia cellulare e molecolare e genetica a Dresda, Germania. Lui è uno dei 29 ricercatori che hanno firmato una lettera pubblicata sul quotidiano La Stampa il 26 novembre chiedendo la modifica dell’emendamento alla Legge di Stabilità. “In quale altro paese accadrebbe una cosa del genere?”
Dopo che il metodo Stamina è stato abbandonato, molti scienziati italiani hanno dato per scontato che i politici non avrebbero mai più destinato finanziamenti pubblici a specifici progetti di ricerca. La Corte Costituzionale, riflettendo sul fallimento di Stamina, ha dichiarato che la scelta di studi clinici a cui destinare finanziamenti pubblici non dovrebbe essere a “pura discrezione politica del legislatore”.
L’emendamento del 2016 alla legge di stabilità non designa uno studio preciso: afferma che il denaro dovrebbe essere stanziato per una “fase II della sperimentazione clinica basata sul trapianto di cellule staminali neurali umane in pazienti affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA)”, una condizione neurodegenerativa letale conosciuta anche come malattia del motoneurone. Ma degli 11 protocolli di cellule staminali che sono stati approvati per sperimentazioni cliniche in fase iniziale in Italia, solo una soddisfa questi criteri – così il risultato equivale a una selezione, in pratica, dice Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto Mario Negri di Ricerche Farmacologiche a Bergamo, uno dei firmatari della lettera.
Il protocollo viene dal laboratorio del ricercatore sulle cellule staminali Angelo Vescovi, direttore scientifico dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, nella provincia di Foggia. Si tratta di trapiantare neuroni derivati da cervelli di feti non utilizzati nel midollo spinale di persone con SLA.
Il senatore Giorgio Santini, che ha proposto l’emendamento, ha detto a Nature che il modo in cui era stato selezionato e aggiunto al programma era corretto dal punto di vista procedurale e che, se convertito in legge, l’emendamento avrebbe aiutato le persone malate. Ha aggiunto che, in linea di principio, qualunque scienziato che soddisfi i requisiti può richiedere un finanziamento, ma che il test di Vescovi è l’unico pronto per essere attuato.
Vescovi si è rifiutato di commentare il fatto che il suo lavoro è stato proposto per il finanziamento, ma ha osservato che Santini era presente a un incontro pubblico a Roma il 29 settembre, dove Vescovi ha presentato i risultati finali del suo test di fase I sulla SLA.
“Avremmo dovuto avere l’opportunità di fare richiesta di finanziamento”.
A differenza delle critiche mosse contro il processo Stamina, gli scienziati che hanno scritto la lettera di lamentela sull’emendamento hanno dichiarato a Nature che non stanno giudicando la qualità della ricerca di Vescovi. Essi sottolineano che uno studio di fase I in sei pazienti che ha valutato la sicurezza della terapia è stata effettuato con una adeguata sorveglianza delle autorità sanitarie (J. Transl Med L. Mazzini et al. 13,17; 2015).
Le loro preoccupazioni si basano su come lo studio è stato selezionato, il che è particolarmente spiacevole perché in Italia i fondi per la ricerca sono tra i più bassi d’Europa, e il bilancio 2016 non prevede alcun aumento di finanziamenti alle istituzioni pubbliche. “Le scarse risorse dovrebbero essere assegnate con delle regole il più possibile trasparenti”, scrivono. Remuzzi dice che i requisiti erano talmente rigidi che gli scienziati come lui non potevano richiedere finanziamenti. “Ci sono tre studi sulle cellule staminali relativi al trapianto di organi”, dice. “Avremmo dovuto avere l’opportunità di richiedere un finanziamento”.
Anche i gruppi di pazienti hanno contestato il modo in cui il finanziamento è stato allocato, dicendo che le terapie per altre malattie avrebbero dovuto essere ammesse alla competizione. La Fondazione Sclerosi multipla a Genova ha inviato ai politici evidenze di altri test italiani con cellule staminali “ready-to-go” per varie malattie neurodegenerative. E l’Associazione Italiana per la corea di Huntington a Milano ha lamentato alla Camera dei Deputati – che voterà il prossimo disegno di legge di stabilità – che l’emendamento è apparso senza rivelare i criteri scientifici utilizzati per selezionare uno studio clinico fra più candidati.
Gli scienziati sperano che la loro protesta incoraggerà la Camera dei Deputati ad abbandonare o modificare l’emendamento nella prossima settimana o giù di lì. I tempi sono stretti: la legge di stabilità del 2016 è subordinata a un voto di fiducia al governo, il che significa che il Parlamento è sotto pressione visto che deve approvarla entro la fine dell’anno.
Articolo originale di Alison Abbott apparso su Nature il 2 Dicembre 2015
Traduzione di Gaia Restivo e Michele Casellato per ItaliaDallEstero.info
Articolo Precedente
Fisica, gli sfondoni di Einstein: anche gli errori sono importanti
Articolo Successivo
Cani in provetta, dopo 40 anni la prima cucciolata: “Speranza per le specie in via d’estinzione”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Cronaca
Le condizioni di Papa Francesco si sono aggravate: “Crisi respiratoria e anemia, sono stati necessarie trasfusioni e ossigeno”. I medici: “Prognosi riservata”
Politica
Meloni: “Ucraina combatte contro un brutale aggressore. Con Trump raggiungeremo una pace giusta”
Politica
Renzi a Miami da Trump all’evento del fondo saudita. Calenda: “Mi vergogno di averlo fatto eleggere”
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Standing ovation dalla platea della convention Cpac a Washington al termine dell'intervento video della premier Giorgia Meloni. Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno".
"So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente", ha affermato la premier.
La presidente Meloni ha fatto un passaggio sull'Ucraina ribadendo "la brutale aggressione" subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una "pace giusta e duratura" che, ha sottolineato, "può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - Le "elite di sinistra" si sono "recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia". Mo ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel suo intervento al Cpac.
"Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell'Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l'orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea - ha detto ancora - Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l'Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall'immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un'Europa più forte".
(Adnkronos) - "I nostri avversari - ha detto Meloni- sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno. So che alcuni di voi potrebbero vedere l'Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta".
"Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "So che con Donald Trump alla guida degli Stati Uniti, non vedremo mai più il disastro che abbiamo visto in Afghanistan quattro anni fa. Quindi sicurezza delle frontiere, sicurezza delle frontiere, sicurezza energetica, sicurezza economica, sicurezza alimentare, difesa e sicurezza nazionale per una semplice ragione. Se non sei sicuro, non sei libero". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "C'è una crescente consapevolezza. C'è una crescente consapevolezza in Europa che la sicurezza è ora la massima priorità. Non puoi difendere la tua libertà se non hai i mezzi o il coraggio per farlo. La felicità dipende dalla libertà e la libertà dipende dal coraggio. Lo abbiamo dimostrato quando abbiamo fermato le invasioni, conquistato le nostre indipendenze e rovesciato i dittatori". Così la premier Giorgia Meloni in un messaggio al Cpac.
"E lo abbiamo fatto insieme negli ultimi tre anni in Ucraina, dove un popolo orgoglioso combatte per la propria libertà contro un'aggressione brutale. E dobbiamo continuare oggi a lavorare insieme per una pace giusta e duratura. Una pace che può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - In Ucraina "un popolo coraggioso combatte contro una brutale aggressione". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni al Cpac.
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano. Qualcuno può vedere l'Europa come distante, lontana. Io vi dico: non è così". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un messaggio alla convention Cpac a Washington.