A contendere il Golden Globe come miglior attore in un film drammatico a DiCaprio ci saranno: Bryan Cranston interprete di Trumbo, il film sullo sceneggiatore finito in “lista nera” negli anni cinquanta; Michael Fassbender per Steve Jobs; Eddie Redmayne per The Danish Girl e il redivivo Will Smith per Concussion
Il film Carol, Leonardo Di Caprio e Lady Gaga. Questi i tre cavalli favoriti, e imbizzarriti, pronti per la vittoria ai Golden Globes 2016. L’annuncio delle nomination da parte della Hollywood Foreign Press Association è avvenuta a Beverly Hills, California, e le sorprese non sono mancate. Carol, il film diretto da Todd Haynes registra ben cinque nomination (miglior film drammatico, miglio regia, migliori attrici protagoniste Cate Blanchett e Rooney Mara, e miglior colonna sonora di Carter Burwell) svettando tra le produzioni del 2015 e piazzandosi tra i papabili, vista l’oramai consolidata proprietà transitiva, per gli Oscar. Sempre dalle parti della statuetta dorata ecco fare capolino il maturo enfant prodige Leonardo Di Caprio. La nomination come miglior attore in un film drammatico (The Revenant) potrebbe diventare presto il premio tanto atteso, la notte di gala dei Golden sarà il 10 gennaio 2016, per arrivare all’Oscar fino ad oggi mai vinto, e parecchio agognato. L’attesissimo film di Alejandro Gonzalez Inarritu – nelle sale italiane il 14 gennaio 2016 – si accoda a Carol con 4 nomination: miglior film, regia, attore protagonista e colonna sonora (Ryuichi Sakamoto). Con questi titoli nella cinquina dei miglior film drammatici ci sono anche tre grosse soprese: Mad Max: Fury Road; Room, il film indipendente targato A24 dell’irlandese Lenny Abrahamson; e Spotlight, il film sullo scandalo dei preti pedofili scoperto dai giornalisti del Boston Globe. Il film di Tom Mccarthy, che ha avuto la sua premiere internazionale all’ultimo festival di Venezia raccoglie tre nomination: film, regia, sceneggiatura. Dalle parti della cabina di regia si aggiungono a Haynes, Inarritu e Mccarthy anche Ridley Scott per The Martian e George Miller per Mad Max: Fury Road.
A contendere il Golden Globe come miglior attore in un film drammatico a Di Caprio ci saranno: Bryan Cranston interprete di Trumbo, il film sullo sceneggiatore finito in “lista nera” negli anni cinquanta; Michael Fassbender per Steve Jobs; Eddie Redmayne per The Danish Girl e il redivivo Will Smith per Concussion. Nella categoria miglior attrice per un film drammatico oltre alla lanciatissima Cate Blanchett per Carol ci sono Brie Larson per Room, Saoirse Ronan per il palliduccio Brooklyn, e una vitale e prorompente Alicia Vikander in The Danish Girl. Ai Golden, si sa, le nomination si ripetono per le commedie. Queste le cinquine: The Big Short, il film dove viene mostrato il gigante dai piedi d’argilla della finanza a ridosso della crisi di borsa del 2008; Joy, il nuovo lavoro di David O. Russell sull’inventrice del “miracle mop”; The Martian; Spy; e il non proprio irresistibile Trainwreck. Interessante la corsa per il miglior attore in un film commedia tra Christian Bale e Steve Carell in The Big Short; Matt Damon per The Martian; Al Pacino in Danny Collins; e il sottovalutato Mark Ruffalo di Infinitely Polar Bear. Le nomination dell’ambito cinematografico vedono un discreto rilancio delle produzioni 20th Century Fox.
Tra le serie tv nominate per i Golden Globes dominano i titoli dei canali in streaming, tra cui Hulu, Amazon e Netflix. Reggono bene l’ABC con American Crime e la HBO col sempreverde Games of Thrones. Alcune curiosità tra le decine di categorie per la tv: Lady Gaga concorre come miglior attrice in un tv movie/miniserie (American Horror Story: Hotel), mentre Idris Elba fa il paio tra la nomination per la tv in Luther (miglior attore tv movie/miniserie) e per il cinema con Beasts of no nation (miglior attore non protagonista). E ancora: nella cinquina dei miglior film d’animazione appare Anomalisa (a cui molti bookmakers danno lunga vita anche verso gli Oscar); Ennio Morricone concorre tra le migliori colonne sonore con la partitura di The Hateful Eight di Tarantino. Infine tra i cinque migliori brani c’è la Simple Song #3 che chiude Youth di Paolo Sorrentino e sempre da Youth Jane Fonda è nella cinquina come miglior attrice non protagonista; e tra i cinque migliori film stranieri niente Caligari ma Jaco Van Dormael con il suo The Brand New Testament (Dio esiste e vive a Bruxelles).