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“L’ho penetrata accidentalmente, cadendo. Non l’ho stuprata”: così il milionario Ehsan Abdulaziz si difende in tribunale

La versione dell'immobiliarista è del tutto diversa da quella della presunta vittima: secondo lui dopo aver fatto sesso con l'amica di lei in camera da letto il suo pene era ancora eretto e gli era rimasto sperma sulle mani quando si è avviato in soggiorno. Lì sarebbe scivolato accidentalmente e cadendo sulla ragazza e il suo pene ha penetrato la sua vagina. Toccherà ora alla giuria della Southwark Crown Court valutare la colpevolezza

di Davide Turrini

Non l’ho stuprata, ma accidentalmente, cadendo, l’ho penetrata. L’ultima delle scuse possibili, e parecchio improbabili, di fronte ad una scena di violenza contro una donna l’ha offerta il ricco immobiliarista londinese di origine araba, Ehsan Abdulaziz. L’uomo è stato accusato di aver violentato una ragazza mentre dormiva, ma di fronte al tribunale che deve giudicare l’accusa mossa nei suoi confronti si è opposto fermamente sostenendo di essere scivolato, e senza volere di essere finito con il pene nella vagina dalla ragazza.

La presunta vittima ha incontrato Abdulaziz nella discoteca Cirque le Soir, nel West End di Londra, dove stava trascorrendo la serata con un’amica più grande di lei, il 7 agosto 2014. L’uomo ha comunque precisato che conosceva già da almeno sei-sette mesi la ragazza che aveva accompagnato a ballare la presunta vittima. Abdulaziz si è poi offerto di dare un passaggio alle due donne sulla sua Aston Martin. Successivamente ha invitato la coppia nel suo appartamento per il bicchiere della staffa. Ma la prima cosa che la ragazza ricorda dopo essere salita nell’appartamento dell’uomo e aver bevuto un bicchiere è quella di essersi svegliata sul divano alle prime luci dell’alba con Abdulaziz a cavalcioni mentre abusava di lei.

“La ragazza ha detto all’uomo ‘che cosa stai facendo?’; e lui le ha risposto ‘E’ tutto ok’ indicando l’amica che dormiva in un’altra stanza della casa”, ha spiegato il pubblico ministero che sta seguendo il caso. “La ragazza allora si è alzata, ha tentato di svegliare la sua amica, non riuscendoci, ed è quindi scappata via dall’appartamento correndo giù per le scale più in fretta che ha potuto”. La ragazza ha poi chiamato alcuni amici per chiedere aiuto, e infine la polizia.

Il punto però è che quando la polizia ha arrestato Abdulaziz e l’ha poi condotto in carcere, l’uomo ha risposto alle domande e considerazioni degli inquirenti, dedotte dal racconto della presunta vittima, dicendo: “Tutte queste accuse le dovrà dimostrare”. La prima versione dell’immobiliarista diverge, infatti, praticamente su tutto, a partire dallo stupro: “Alle 5.30 mi sono svegliato per spegnere il televisore e andando in cucina per bermi un bicchiere d’acqua ho svegliato la ragazza”, ha detto l’accusato. L’adolescente avrebbe poi tirato l’uomo su di sé, mettendogli le mani tra le gambe. Poi, e qui la versione di Abdulaziz diventa davvero bizzarra, la ragazza si sarebbe improvvisamente arrabbiata perché lui le avrebbe suggerito di chiamare un taxi per tornare a casa. Successivamente i racconti sembrano sovrapporsi nuovamente con la ragazza che tenta di svegliare l’amica e poi scappa via.

Il problema però è che dopo il test del DNA, effettuato nel maggio 2015, dove si è riconosciuto che le tracce di seme presenti sulle parti intime della ragazza appartenevano al presunto stupratore, Abdulaziz ha modificato ulteriormente la sua versione: dopo aver fatto sesso con l’amica della vittima in camera da letto il suo pene era ancora eretto e gli era rimasto sperma sulle mani quando si è avviato in soggiorno. Lì sarebbe scivolato accidentalmente e cadendo su di lei il suo pene ha penetrato la sua vagina. Toccherà ora alla giuria della Southwark Crown Court valutare la colpevolezza o meno dell’imprenditore immobiliare londinese che, intanto, da quando è uscita la notizia sui tabloid inglesi è diventato perfino “the donkey of the day” su Youtube.

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