“Il progetto della Metro C di Roma è fallito, la tratta giubilare pensata nell’anno 2000 non sarà mai realizzata, prendiamone atto, chiudiamo una pagina e apriamone un altra”. Riccardo Magi dei Radicali italiani spegne ogni minima speranza dei romani di vedere l’opera compiuta. Lo fa in una conferenza stampa in Senato presentando la documentazione contenuta nell’esposto alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica sui lavori della metropolitana a Roma. Controlli dell’Anac e inchieste giudiziarie stanno mostrando enormi irregolarità, falle nel progetto iniziale, subappalti a imprese in odore di mafia. “E’ una via crucis di ritardi, illegalità, questa storia sembra dirci che lo Stato di diritto non esiste. Non è una questione locale, ma nazionale, il governo intervenga, la metro C era catalogata come un’opera pubblica di interesse strategico, questo ci dice molto sul come vengano realizzate le infrastrutture nel nostro Paese” afferma ancora l’ex consigliere comunale a Roma. “La questione tra archeologia e tecnologia, del problema dei reperti archeologici disseminati lungo la tratta, è una balla, è stato il modo per mascherare l’inadeguatezza del progetto originario, nove anni di ritardi dal 2006 e un costo di 2,6 miliardi aumentato ad oggi a 3 miliardi” racconta ancora. I radicali scrivono una lettera di diffida al governo con cui chi chiedono di non erogare più fondi previsti dallo Sblocca-Italia al consorzio Metro C per un progetto ormai fallito: “L’opera ormai è solo un buco nero di soldi pubblici, o il governo fa qualcosa o tutela altri interessi rispetto a quello pubblico”. Proprio in questi giorni l’amministrazione comunale ha interrotto i finanziamenti, c’è un contenzioso con le imprese per 200 milioni di euro, i lavoratori minacciano di abbandonare i cantieri se non verranno pagati entro il 15 dicembre. “Non è per mancanza di fondi, speriamo che sia un intervento voluto dalle autorità, sarebbe un segnale da parte del governo di assumersi le sue responsabilità” dichiara Magi. “Questa storia della Metro C è un tabù, il consiglio comunale in due anni non ha voluto affrontare l’argomento, si nascondono i problemi insormontabili per la sua realizzazione, dal 2010 il responsabile del progetto è consapevole dell’impossibilità di costruire la tratta giubilare che unisce le due basiliche, San Pietro e San Giovanni, vogliamo perdere altri cinque anni? Voltiamo pagina, progettiamo una linea metropolitana fattibile e funzionale, con un appalto aperto a livello internazionale”