Calcio

Lionel Messi, archiviata l’indagine sulla presunta frode fiscale della fondazione

Il campione argentino era accusato di usare gli introiti delle partite benefiche da lui organizzate per pagare gli altri calciatori che partecipavano. Ma per i giudici non esistono le prove

Lionel Messi non ha frodato il fisco spagnolo, o meglio non può essere dimostrato. Il calciatore argentino è stato infatti assolto per mancanza di prove nel processo in cui era accusato di irregolarità sugli incassi di alcune partite benefiche organizzate dalle sua fondazione e disputate in America Latina nel 2012 e nel 2013. Per questo il giudice della corte di Barcellona ha archiviato l’indagine.

Nelle sfide benefiche tra i top-player amici di Messi e selezioni provenienti da tutto il mondo i biglietti costavano fino a 2500 dollari. Una parte degli incassi serviva a finanziare associazioni per i rifugiati siriani in Giordania, altri fondi erano destinati alla cura di bambini affetti da malattie incurabili in Argentina. Secondo l’accusa, invece, una parte dei soldi veniva usata per pagare proprio i calciatori che partecipavano alle partite. L’attenzione degli investigatori si è concentrata soprattutto su 1,3 milioni di dollari che sono stati versati su un conto della Carribean Nationa Bank di Curaçao, un paradiso fiscale. Ma secondo i giudici non esistono documenti contabili che provino l’esistenza di un reato.