Il premier, a Porta a Porta, va in soccorso della responsabile delle Riforme nei cui confronti le opposizioni stanno presentando mozioni di sfiducia: "Sarà un autogol per loro, è azionista per qualche migliaia di euro e il suo valore è stato azzerato come per tutti". Comunque "chi ha truffato pagherà". Poi la nuova stoccata ai giornali che fanno titoli poco lusinghieri per il governo: "Loro possono criticare e io no?"
“Noi abbiamo mandato a casa l’intero cda (di Banca Etruria, ndr) in cui c’era il padre di Boschi. Il cda è stato sanzionato e il padre di Boschi ha pagato una sanzione. La legge è uguale per tutti, è finito il tempo delle leggi ad personam“. Così Matteo Renzi, a Porta a Porta, ha risposto alle polemiche sul conflitto di interessi per il decreto salva banche rinfacciato dalle opposizioni al ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, nei cui confronti il MoVimento 5 Stelle e le altre opposizioni stanno presentando mozioni di sfiducia. Va ricordato che la scelta di commissariare un istituto di credito spetta al Tesoro, ma su proposta della Banca d’Italia.
“Dura lex, sed lex. La legge vale per tutti – ha continuato il premier – Tu puoi essere il padre o il figlio di chi vuoi. Ma è finita quell’era. Chi sbaglia paga. Da quello che si legge dalla dichiarazione patrimoniale, anche il ministro Boschi è azionista di Banca Etruria, qualche migliaia di euro, e il suo valore è stato azzerato come per tutti”, ha poi spiegato il premier. Quanto alle mozioni di sfiducia delle opposizioni, secondo il capo del governo “sarà un autogol per loro, ma non lo dico perché devo difendere un membro del governo”. “Noi non abbiamo scheletri nell’armadio, nulla da nascondere, banche di partito come altri”, ha sostenuto Renzi. Con il decreto del 22 novembre “abbiamo salvato un milione di correntisti e 7200 stipendi e ora chi ha truffato pagherà“.
“Sfiducia? Si vada in aula e vediamo chi vince” – “Brunetta in questa legislatura non ne ha azzeccata una, ora una in più o una in meno… Si vada in aula e vediamo chi vince”. Continua poi a distanza la polemica con il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che lo ha accusato di essere responsabile del suicidio del pensionato di Civitavecchia e nei giorni scorsi ha anche manifestato davanti alla sede di Banca Etruria insieme agli obbligazionisti truffati: “C’è un limite e un confine di rispetto umano e quando si entra nel terreno dell’odio e si strumentalizza la morte è al di là del bene e del male”, ha ripetuto Renzi. “Quando si strumentalizza la morte di una persona io dico: fermiamoci prima. L’Italia ha diritto ad una stagione più civile tra maggioranza e opposizione”.
“Bankitalia e Consob? Difendo le istituzioni, le responsabilità si verificheranno” – Alla domanda se ritenga opportuno difendere Bankitalia e Consob, che avrebbero dovuto vigilare sull’operato delle banche e sulla vendita di prodotti rischiosi a risparmiatori ignari, Renzi ha detto: “Io vedo un attacco al governo per dire che è tutta colpa del governo. Non risponderò che è colpa di altri. Io difendo tutte le realtà istituzionali in questo momento perché si esce insieme da una situazione di tensione. Poi le responsabilità si verificheranno in una commissione d’inchiesta”. Quanto ai rimborsi agli obbligazionisti vittime di truffa, il premier ha riconosciuto che la selezione “non ha senso la faccia la Consob, è più giusto che il Parlamento sia libero di scegliere le persone più autorevoli, basta che siano capaci”.
La polemica sul concorso per il peggior titolo: “Loro possono criticare e io no?” – Renzi ha anche risposto alle critiche sul sondaggio fatto alla Leopolda per scegliere il peggior titolo di giornale: “Se uno mi dice che gli 80 euro sono una bufala posso avere il diritto di arrabbiarmi o è attentato alla libertà di informazione dire che quel titolo era fasullo? Loro possono criticare e io no?”.