Tra i classici consigliati dalla libreria non ci sono titoli di autrici. Marco Bonassi, in un'intervista a Repubblica Bologna, ha ammesso che non sono tra le sue letture preferite: "Non volevo barare, né fare il politicamente corretto". Critiche dal mondo della cultura, da Grazia Verasani a Loredana Lipperini. Il giallista Maurizio De Giovanni: "Mentecatto, non presenterò mai più nella mia vita un libro in quella sede"
Una classifica di dieci titoli, i classici consigli della libreria per gli acquisti natalizi, riservata però a soli autori. Fuori dalla top ten le autrici. Motivo? Il direttore del punto vendita, ammette in un’intervista a Repubblica, non ama particolarmente i libri scritti da donne. Così si è scatenata la bufera intorno a Marco Bonassi, alla guida della Feltrinelli di piazza Ravegnana, nel pieno centro di Bologna. L’uomo è finito nel mirino di diversi scrittori, non solo donne, che poco hanno apprezzato le sue dichiarazioni, e le hanno definite “apertamente maschiliste” e discriminatorie. Una pioggia di reazioni in cui si è inserito anche il giallista Maurizio De Giovanni, annunciando di voler boicottare la Feltrinelli incriminata.
La frase non passa inosservata nel mondo della letteratura. E tempo qualche giorno, alcune autrici e autori insorgono. Tra i primi a indignarsi c’è Grazia Verasani, scrittrice e autrice bolognese. “Bizzarre vanterie del mondo “culturale” di oggi: andare fieri delle proprie lacune” commenta su Facebook. “Non è un caso isolato. Il maschilismo, più o meno consapevole, è esposto alla luce del sole, come una tacca del proprio libero arbitrio. Forse la buona notizia è che non è più strisciante, ma indossato come una corazza”.
La polemica viene ripresa poi da Loredana Lipperini, scrittrice e voce di Radio3, e da Marilù Oliva, altra autrice bolognese, che decide di mettersi alla tastiera e stendere una lunga lettera aperta al direttore Bonassi, per manifestare “perplessità, contrarietà,e indignazione”. “Il climax è d’obbligo – spiega – e va di par passi con la lotta che, quotidianamente, stiamo portando avanti per infrangere certe obsolete barriere. Un giorno le abbattiamo, il giorno dopo qualcuno innalza muri ancora più alti. E il suo muro, mi creda, è notevole. Per la posizione che riveste, per il potere di diffusione della cultura che gestisce”. E poi continua: “Dal direttore di una libreria ci sia aspetta che si promuova la lettura in ogni senso: non la chiusura verso alcune categorie”. Ma a ribellarsi non sono solo donne. Nella discussione, infatti, interviene anche Maurizio De Giovanni, napoletano autore della serie sul commissario Ricciardi: “Prendo solennemente l’impegno personale di non presentare mai più nella mia vita un libro alla Feltrinelli di Bologna, finché il direttore sarà questo mentecatto”.