Dovranno presidiare la ristrutturazione dell'impianto, che controlla l'irrigazione di tutta la regione. "Operazione molto importante nel cuore del territorio controllato dallo Stato Islamico"
Presidieranno una diga vicino a Mosul, città controllata dall’Isis, e la proteggeranno dai possibili attacchi dei terroristi. Sarà questo il compito dei 450 militari italiani inviati in Iraq che verranno affiancati da soldati americani e di altri paesi. Ad annunciarlo, durante la registrazione di Porta a porta, è stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Siamo in Iraq per l’addestramento ma anche con un’operazione importante nella diga di Mosul, cuore di un’area molto pericolosa al confine con lo Stato Islamico”. Proprio ieri il presidente americano Barack Obama ha affermato che gli alleati degli Usa sono pronti a fare di più, citando in particolare l’Italia.
La diga, che controlla l’irrigazione di tutta la regione ed è cruciale per l’economia del paese, in passato era chiamata diga di Saddam. E’ stata danneggiata di recente e l’appalto per la ristrutturazione è stato vinto da un’azienda italiana, la Trevi di Cesena. In Iraq sono già presenti 750 militari italiani che partecipano all’operazione “Prima Parthica“. La maggior parte del contingente è impiegato tra Erbil (Kurdistan iracheno) e Baghdad, con funzioni prevalentemente di addestramento. Sarà quindi la prima volta che soldati italiani saranno impegnati in un territorio vicino a quello controllato dallo Stato Islamico. Arriveranno tra qualche settimana e solo allora potranno partire i lavori per la ristrutturazione della diga.