“Paolo Mieli? Ieri sera era a Otto e Mezzo, su La7, con Luigi Di Maio. Mi ha colpito, oltre al suo atteggiamento, anche la frase che gli ha rivolto: ‘Vorrei proprio non dar ragione a Di Maio, ma sono costretto a farlo’. Evidentemente in Mieli c’è pregiudizio verso il Movimento Cinque Stelle”. Sono le parole del senatore del M5S, Nicola Morra, ospite di Ecg Regione, su Radio Cusano Campus. “Ormai non mi arrabbio più, ma verifico e constato” – spiega – “Noi siamo sostenitori di una politica con cui si affronta nel merito ogni situazione, a prescindere da chi sia ad avanzare una tesi. Valutiamo il significato e il valore di quella tesi, non chi la propone. Questa è la politica vecchia del ‘dimmi da quale parte ti trovi e ti do ragione o torto, a prescindere’. Francamente siamo ben lontani da quella costellazione ideologica”. Morra si sofferma sulla sua proposta di abolire il finanziamento pubblico alla stampa e menziona il caso del L’Unità: “Per decenni questo quotidiano ha rappresentato l’emblema di un mondo che voleva distinguersi e ora è diventato uno strumento al servizio del potere”. Inevitabile l’approfondimento sul caso Banca Etruria, riguardo al quale Morra osserva: “Gli ex vertici di Banca Etruria sono stati ora indagati per dissesto a causa del conflitto d’interessi. Questo mi fa rabbia. Mi fa rabbia scoprire che queste indagini prendano consistenza solo a babbo morto, cioè quando ormai il danno è stato prodotto”. E aggiunge: “Ho definito impropria e fuorviante la richiesta di Saviano di dimissioni nei confronti del ministro Boschi. L’errore dello scrittore sta nell’aver attaccato il ministro su qualcosa che riguardasse unicamente il papà e invece bisognava redarguire il ministro per le dichiarazioni che ha rilasciato a difesa del padre, da lei definito ‘persona perbene’. Fermo restando che le colpe dei padri non ricadono sui figli” – continua – “bisogna ricordare che il papà della Boschi è stato condannato per omesse e inesatte segnalazioni agli organismi di vigilanza. Non si tratta proprio di cose leggerine. Ora valuteremo se dovessero emergere cose importanti in merito al conflitto d’interessi. Ma il politico oltre ad essere onesto deve anche apparire onesto. Tra l’immagine e la sostanza in questi casi deve esserci assoluta coincidenza”
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